Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Politica & Istituzioni

Stop al silenzio sul tetto al 5 per mille: c’è un’interrogazione

Che il tetto dei 500 milioni sia stato superato, è un fatto. Edoardo Patriarca (Pd), con altri 34 senatori, in un'interrogazione chiede ai ministri Tria e Di Maio di sapere a quanto ammonti veramente il 5 per mille 2017 e di conseguenza quanto gli italiani hanno destinato più dei 500 milioni che lo Stato si appresta a versare. L'interrogazione chiede anche l'aumento della copertura

di Redazione

Trentacinque senatori, guidati da Edoardo Patriarca (Pd) chiedono al Ministro dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio e al Ministro delle finanze, Giovanni Tria, l’aumento delle risorse per la copertura del 5 per mille. Obiettivo: fermare subito l'odioso "scippo", da parte dello Stato, di una quota delle risorse destinate dagli italiani al non profit. Perché che il tetto dei 500 milioni sia già stato superato con l'edizione 2017 del 5 per mille è un fatto, che l'Agenzia delle Entrate ha già confermato a Vita: significa che gli importi che le varie realtà si vedranno bonificare, sono stati tutti riparametrati per stare sotto il tetto dei 500 milioni. In altre parole, tutti riceveranno un po' meno soldi di quanto gli italiani, con le loro firme, hanno in realtà loro destinato. Quanto meno? L'Agenzia questo non ce lo ha detto.

Ora però il senatore Patriarca ha depositato una interrogazione a risposta scritta (in allegato) in cui sottolinea ufficialmente la gravità di quando già denunciato da Vita: le scelte degli italiani nel 5 per mille 2017 hanno sforato il tetto dei 500 milioni previsti a copertura e quindi si ripresenta la situazione già vissuta di un 5 per mille che non è davvero un 5 per mille, ma qualcosa meno. Vogliamo sapere esattamente quanto meno. E se si intende correre ai ripari al più presto.

Ecco i punti salienti dell’interrogazione:

1. dalla consultazione degli elenchi emerge che la somma dei contributi erogati ai beneficiari risulta essere pari a 495.841.714,55 euro, vicinissima così al tetto dei 500 milioni di euro stanziati a copertura;

2. dalla consultazione delle liste pubblicate dall'Agenzia delle Entrate emerge che se si sommano le cifre erogate agli ammessi al beneficio del 5 per mille per il 2017 con le somme destinate agli esclusi dal beneficio la cifra corrisponde, stranamente, esattamente al tetto dei 500 milioni di euro stanziati;

3. confrontando i dati 2017 del 5 per mille con quelli relativi al 2016 risulta evidente una crescita sia delle scelte espresse, sia dell’importo, pari a 4.205.407,55 euro in più, che corrisponde a un più 0,86 per cento;

4. tenuto conto che la legge di stabilità 2015 ha stabilizzato il contributo del 5 per mille, rendendolo una fonte sicura e costante di finanziamento per gli enti non profit, fissando un tetto massimo pari a 500 milioni di euro da destinare sia per il 2015 sia per gli anni successivi;

5. tenuto conto che entro il 3 agosto 2019 le attuali Onlus, organizzazioni di volontariato (ODV) e associazioni di promozione sociale (APS) dovranno adeguare i propri statuti in base alle norme contenute nella riforma del Terzo settore del 2018, diventando così pienamente operativo il Registro unico nazionale del Terzo settore che ricomprenderà nella categoria degli enti del volontariato tutti gli ETS e non più solo Onlus, enti del volontariato e associazioni di promozione sociale, aumentando così notevolmente la platea dei possibili beneficiari del 5 per mille;

si chiede di sapere:

quale sia l'esatto importo che i contribuenti italiani nel 2017 hanno destinato al 5 per mille;

se i Ministri in indirizzo ritengano opportuno innalzare lo stanziamento a copertura del beneficio del 5 per mille a partire dalla prossima legge di bilancio considerato anche il probabile aumento della platea dei beneficiari a seguito dell'entrata a regime del nuovo Registro unico nazionale del Terzo settore.

Gentilissimi ministri, restiamo in attesa, quanto prima, di una risposta.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA