Politica & Istituzioni

Famiglia e natalità: Di Maio lancia una commissione permanente con il Forum

La proposta è stata lanciata oggi nel corso della presentazione, da parte del Forum delle Famiglie, della richiesta di un assegno da 150 euro a figlio per tutte le famiglie, già dalla prossima legge di stabilità. Il vicepremier: «proposta condivisibile». Per le risorse? «Un miliardo avanza subito dal reddito di cittadinanza, molto si può fare con la riorganizzazione delle misure esistenti. La mia promessa è che nemmeno un euro andrà sprecato»

di Sara De Carli

Luigi Di Maio lancia una commissione permanente sulla famiglia, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, aperta al Forum delle Associazioni familiari e a tutti i partiti. «Il primo incontro si può fare anche il 15 maggio, Giornata della Famiglia», ha detto. Obiettivo? «Riuscire a non sprecare nemmeno un euro delle risorse che metteremo su natalità e famiglia, perché spesso accade che le risorse, seppure in buona fede, vengano indirizzate nella maniera sbagliata». Insomma: «ci serve la vostra esperienza». Il vicepremier ha annunciato il nuovo tavolo di lavoro durante il suo intervento nel corso della presentazione della proposta del Forum delle Famiglia in vista della prossima Legge di Stabilità, l’assegnoXfiglio: 150 euro per ogni figlio, crescenti al crescere del numero dei figli, indipendente da reddito o ISEE e soprattutto dalla condizione lavorativa dei genitori, esattamente come accade nel resto d’Europa (l’intervento del viceministro è a 1 ora e 29 del video). Proposta che Di Maio ha definito «condivisibile», «l’unica questione sono le risorse da trovare e la riorganizzazione degli strumenti». L’impegno di Di Maio però c’è: «abbiamo legge di bilancio da costruire e dobbiamo fare in modo che sia il 2019 l’anno della famiglia, non il prossimo», attraverso « risorse che abbiamo, che troviamo e che riorganizzamo». Fra le risorse, il vicepremier ha parlato di «1 miliardo di euro disponibile subito che avanza dal Reddito di Cittadinanza, perché abbiamo respinto il 25% delle domande, situazioni che rispetto alle statistiche non avevano in realtà i requisiti». Ma anche di 20 miliardi su 80 stanziati per le imprese e mai utilizzati, nonché dell’idea – già presentata in passato – di tutelare la maternità, attraverso un incentivo all’impresa che mantiene in essere il contratto della donna che rientra dopo la nascita di un figlio, misura che costerebbe 200 milioni di euro.

Tra gli esponenti politici presenti nella Sala Massalia dell’Hotel Ergife a Roma, oltre al vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio (M5S), anche la vice-segretaria nazionale con delega alla Famiglia del PD, Paola De Micheli, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon(Lega), la vicepresidente della Camera Mara Carfagna (FI), il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FdI).

«In attesa di vedere realizzarsi l’assegno universale di cui si parla, chiediamo alla politica di prendere in carico la nostra proposta di #assegnoXfiglio, che oggi presentiamo. Una misura che auspichiamo possa essere inserita nella prossima Legge di stabilità: 150 euro per ogni figlio, crescenti al crescere del numero dei figli, indipendente da reddito o ISEE e soprattutto dalla condizione lavorativa dei genitori», ha detto Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari (vedi slides di presentazione allegate). «Perché i figli non sono un interesse privato, ma un bene comune, se è vero che, ad esempio, saranno loro a pagare le pensioni di chi magari oggi critica la scelta di chi li ha messi al mondo». Un intervento «universale e strutturale, facile da comprendere per il mondo politico come per le famiglie, l’unica scelta oggi capace di rilanciare la natalità e, con essa, far ripartire l’economia nazionale», conclude De Palo.

Ecco le caratteristiche salienti della proposta #assegnoXfiglio:

  • • Importo dell’assegno che cresce al crescere del numero dei figli;
  • • Misura che ‘allinea’ l’Italia a quanto già fanno gli altri partner europei;
  • • Un provvedimento che semplifica le politiche familiari rispetto alla complessità attuale;
  • • Esteso anche a incapienti, disoccupati, lavoratori precari e atipici, categorie al momento
  • escluse dagli assegni familiari;
  • • Indipendente dal reddito familiare o dall’ISEE;
  • • Da introdurre gradualmente, partendo dalle famiglie numerose (3 o più figli);
  • • Estensibile anche oltre i 18 anni di ogni figlio e fino ai 26 anni, se sono studenti in regola con il corso di studi;
  • • Contestualmente, si andrebbe a ritoccare all’insù l’importo degli assegni familiari ‘tout court’: almeno 150 euro/mese per ogni figlio;
  • • Questa somma andrebbe moltiplicata con percentuali crescenti al crescere del grado d’invalidità eventuale del figlio.

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