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Sostenibilità sociale e ambientale

Bcc, al via la terza edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile

Prende il via domani – per concludersi il 6 giugno – la più grande iniziativa italiana di sensibilizzazione della società civile sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, volta a realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta al nostro Paese di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite

di Redazione

Prende il via domani – per concludersi il 6 giugno con un evento presso la Camera dei Deputati – la terza edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato dalla Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), cui aderisce Federcasse in rappresentanza del Credito Cooperativo italiano.

Si tratta della più grande iniziativa italiana di sensibilizzazione della società civile sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, volta a realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta al nostro Paese di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs).

Il Festival – che ha per tema “Mettiamo mano al nostro futuro” – si articola attraverso centinaia di eventi su tutto il territorio nazionale (erano stati 702 lo scorso anno): convegni, seminari, workshop, mostre, ecc. per favorire il confronto, condividere le buone pratiche, stimolare richieste “dal basso” che impegnino le nostre istituzioni, ai vari livelli, rispetto agli impegni assunti in sede Onu.

In occasione del Festival Federcasse ricorda l’impegno delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali (BCC) a lavorare per favorire, attraverso l’esercizio della mutualità bancaria e della democrazia economica, l’inclusione e la partecipazione sul terreno economico e finanziario. Federcasse ricorda altresì che nell’Articolo 2 degli Statuti delle BCC laddove si sottolinea che le banche di comunità perseguono “il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche; lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio ed alla previdenza; la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile dei territori” – siano contenuti ben 5 dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, vale a dire la sconfitta della povertà; la salute e benessere; il lavoro dignitoso e la crescita economica; la riduzione delle disuguaglianze; la crescita responsabile e sostenibile. All’insegna dei principi dell’ Economia Civile che, per il Credito Cooperativo, sono quelli che possono guidare un autentico cambiamento sociale e economico.

Impegni che, per il Credito Cooperativo, assumono una concretezza evidenziata da diversi indicatori: per ogni 100 euro di risparmio raccolto, le BCC ne prestano in media 92 ad imprese e famiglie dei territori di riferimento (indice di finanza geo-circolare); le BCC sono presenti in 1.645 Comuni e in 620 sono le uniche banche presenti (contrasto al depauperamento dei territori e delle aree interne del Paese); le BCC hanno aumentato costantemente, negli anni, le quote di mercato nei crediti alle famiglie ed alle piccole imprese; le BCC sono attivamente impegnate, da oltre dieci anni, attraverso il Consorzio BCC energia, a promuovere la diffusione di forme di energia rinnovabile (nel solo 2018 le BCC e le società di sistema, grazie a questa logica cooperativa, hanno consumato 103,1 GWh di energia certificata da fonte rinnovabili, evitando l’immissione in atmosfera di 32.800 tonnellate di C02).

Proprio il valore della formula cooperativa, nella ricerca di soluzioni per il conseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è stato sottolineato dal Portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini. «Un altro modo di guardare la realtà che ci circonda è possibile e anche conveniente, non solo per il singolo soggetto economico, ma per la collettività. (…) Questo modo di guardare la realtà deriva dalla parola chiave “cooperazione”, che a sua volta deriva da un’impostazione della scienza economica (l’economia civile) nata e sviluppatasi in Italia due secoli fa e poi sconfitta da altre impostazioni culturali, che hanno forgiato il capitalismo così come oggi lo conosciamo. Salvo oggi scoprire che, proprio a causa della crisi, le nostre librerie sono piene di volumi che invocano un cambio di paradigma verso quello che l’economia civile sostiene da sempre” (dalla Prefazione al volume “La Bisbetica indomabile. 1998 – 2018 Almanacco mensile della finanza civile“ a cura del Direttore Generale di Federcasse Sergio Gatti (edito da ECRA per la nuova collana “Economia Civile”)».

«Il Festival dello Sviluppo Sostenibile», ricorda invece il Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba, «fa parte della “rete” di otto Festival uniti dal comune obiettivo di inserire nel dibattito pubblico i semi di uno sviluppo equo e duraturo. Otto Festival con un proprio manifesto programmatico basato su dodici parole chiave per il futuro: competenza, democrazia, economia civile, fiducia, generatività, green economy, inclusione, partecipazione, soddisfazione di vita, sostenibilità, sussidiarietà, uguaglianza, pari opportunità».

Fanno parte di questa “rete”, oltre al Festival dello Sviluppo Sostenibile, il Festival Nazionale dell’Economia Civile (ideato da Federcasse in collaborazione con NeXt e SEC – Scuola di Economia Civile, tenutosi a Firenze a fine marzo); il Festival della Generatività; il Festival della Partecipazione; ADAPT – International Conference; il Festival della Soft Economy; la “Mappa Celeste” – Forum per il futuro del Paese; Le Giornate di Bertinoro per l’economia civile.


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