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Cosa vuoi fare da grande? Qualcosa di grande

Ecco la nuova campagna del Comitato Testamento Solidale. «C’è chi sostiene che pensare al testamento significhi fare una riflessione sulla morte, ma chi ha già inserito un lascito nelle ultime volontà dichiara, invece, che prendere in considerazione l’idea di fare un testamento solidale significa scegliere la vita e continuare ad esserci anche quando non ci saremo più», commenta Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale

di Redazione

«Cosa vuoi fare da grande?»: una domanda quasi scontata se rivolta a un bambino, che diventa però sorprendente e quasi spiazzante se posta a un adulto. Invece anche quando si è già diventati grandi, non è mai troppo tardi per fare nuovi progetti. E – perché no? – da grande si può pensare di fare qualcosa “di grande”, come un testamento solidale. Punta su questo la nuova campagna di sensibilizzazione del Comitato Testamento Solidale, di cui fanno parte 22 prestigiose organizzazioni non profit. La campagna, lanciata da pochi giorni, gode del patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato e di Pubblicità Progresso. L’obiettivo è quello di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla possibilità di lasciare una traccia di sé anche quando non ci saremo, sostenendo una causa benefica e aiutarndo chi ha più bisogno, anche dopo la morte. Sul sito www.testamentosolidale.org è possibile scaricare la guida ai lasciti solidali, che dà indicazioni dettagliati su come fare un lascito solidale, nonché avere una panoramica sui progetti e le iniziative realizzati dalle associazioni non profit del Comitato.

Quando il Comitato Testamento Solidale nacque, in Italia parlare di testamento era un tabù. Negli ultimi anni invece sono aumentate le star internazionali che hanno resa nota la loro scelta di lasciare in beneficenza una parte, a volte la totalità o quasi, dei propri beni: da Warren Buffett che ha annunciato di voler lasciare in beneficenza il 99% del proprio patrimonio (circa 60 miliardi di dollari) al regista George Lucas al cantante Sting. Oggi sono circa 1.300.000 gli over 50 che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un "lascito solidale". Una platea, pari al 5% della popolazione, che sembra destinata ad estendersi oltre i 3 milioni e che si è dichiarata "propensa" a valutare questa ipotesi, con un bacino di mezzo milione di donatori in più rispetto al 2016.

«C’è chi sostiene che pensare al testamento significhi fare una riflessione sulla morte, ma chi ha già inserito un lascito nelle ultime volontà dichiara, invece, che prendere in considerazione l’idea di fare un testamento solidale significa scegliere la vita e continuare ad esserci anche quando non ci saremo più», commenta Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro. «Le persone a cui ci rivolgiamo hanno già realizzato tanti progetti personali o professionali nel corso della loro vita, ma essere grandi vuol dire poter fare cose grandi. Con un lascito testamentario, i sogni ancora non realizzati possono diventare concreti. Ci auguriamo che la nuova campagna possa spingere le persone a fare una riflessione sul futuro e ad avere il coraggio e l’ottimismo di credere un domani migliore».

Queste le organizzazioni che fanno parte del Comitato Testamento Solidale: ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Greenpeace, Intersos, Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, OperationSmile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, UICI e Vidas.


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