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Povertà, in Italia i minori sono i più colpiti

La fotografia riportata da Istat sulla condizione di povertà del nostro Paese non lascia margini di dubbio: i principali soggetti a fare i conti con questa emergenza sono i minorenni, poiché seppur la crescita del numero di nuclei familiari in stato di povertà assoluta si sia arrestata rispetto all’anno prima, l’incidenza sale tra i bambini fino a toccare, al Sud, valori mai sfiorati: 1 bambino su 6

di Redazione

“I dati diffusi da Istat non ci possono lasciare indifferenti. Sono 1,26 milioni i minori che vivono in povertà assoluta, contro gli 1,2 dell'anno prima. Questa condizione coinvolge 52 mila minori in più rispetto al 2017, 52 mila minori che non hanno accesso al minimo indispensabile per vivere una quotidianità dignitosa”. Commentano così i promotori del Network Investing In Children, Fondazione L’Albero della Vita, ACLI, Consiglio Nazionale Ordini degli Assistenti Sociali – CNOAS e Human Foundation.

La fotografia riportata da Istat sulla condizione di povertà del nostro Paese non lascia margini di dubbio: i principali soggetti a fare i conti con questa emergenza sono i minorenni, poiché seppur la crescita del numero di nuclei familiari in stato di povertà assoluta si sia arrestata rispetto all’anno prima, l’incidenza sale tra i bambini fino a toccare, al Sud, valori mai sfiorati: 1 bambino su 6.

Le famiglie con un maggior numero di componenti sono le più toccate: tra i nuclei con più di quattro componenti il 19,6 per cento vive in condizioni di povertà assoluta. La povertà è più diffusa anche tra le famiglie monogenitore, dove si segnala un aumento rispetto al 2017: dal 9,1% passa all’11%.

“Diventa prioritario adottare obiettivi nazionali per la riduzione della povertà infantile e dell’esclusione sociale” prosegue in Network. “Per debellare la povertà nel lungo termine, la priorità deve essere data ai bambini e alle loro famiglie, attraverso non solo misure di sostegno al reddito ma anche di aiuto per quanto riguarda l'alimentazione, i servizi educativi, l'istruzione, l'assistenza sanitaria, gli alloggi, i trasporti e le attività sportive e socioculturali. È dunque indispensabile che il contrasto alla povertà si basi su strategie integrate che possano sostanziarsi non solo nell’erogazione di sussidi, ma in un sistema di misure coordinate basate sull’idea che le persone non siano portatori passivi di bisogni, ma abbiano capacità e risorse indispensabili per la fuoriuscita dalla condizione di povertà. Anche i bambini, seppure con i limiti legati alla loro età, sono in grado di contribuire all’uscita dalla propria condizione di deprivazione materiale e sociale, se inseriti in adeguati percorsi educativi in grado di rafforzare la loro consapevolezza e capacità di agire, due aspetti fondamentali per poter affrontare la vita da adulti”.

Il neonato network Investing in Children è aperto a tutto il mondo associativo e professionale che metta al centro l’inclusione e il benessere dei minori che vivono in Italia in condizione di povertà. L’obiettivo è quello di raccogliere il sapere e l’esperienza di tutti coloro che lavorano nel campo del contrasto alla povertà minorile, e sviluppare sul piano nazionale una piattaforma strategica basata su un approccio completo ed integrato, mettendosi a disposizione fin da subito per sostenere tutte le istituzioni che vogliano intervenire per impedire che gli scenari futuri del nostro Paese siano condizionati da mancanze ed errori di visione.