Politica & Istituzioni

Decreto sicurezza-bis. ActionAid: preoccupante criminalizzazione della solidarietà in mare

Secondo l’organizzazione, le nuove norme come la possibilità di limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nelle acque territoriali e le sanzioni da un minimo di 150mila euro a un massimo di un milione di euro previste in caso di violazioni del divieto, rappresentano un vero inedito per il nostro ordinamento giuridico, previsto specificatamente per contrastare le operazioni di soccorso a cura delle ONG

di Redazione

Un salto di qualità nel processo di criminalizzazione delle migrazioni e della solidarietà in mare. È il giudizio di ActionAid sul decreto sicurezza bis, dopo il via libera del Senato.

Secondo l’organizzazione, le nuove norme come la possibilità di limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nelle acque territoriali e le sanzioni da un minimo di 150mila euro a un massimo di un milione di euro previste in caso di violazioni del divieto, rappresentano un vero inedito per il nostro ordinamento giuridico, previsto specificatamente per contrastare le operazioni di soccorso a cura delle ONG.

Il decreto – spiega ActionAid – inasprisce inoltre la disciplina di reati commessi nel corso di manifestazioni di protesta, mostrando il segno di quanto la scure della sicurezza sia agitata a sproposito, con l’obiettivo di consolidare un diffuso allarme sociale e cavalcare l’ondata delle paure collettive. Non esiste, infatti, né per quanto riguarda fenomeni migratori né per ciò che concerne l’ordine pubblico e il dissenso, nessuna reale emergenza che non attenga alla generalizzata violazione dei diritti.

Dopo il primo decreto sicurezza, oggi assistiamo ad un nuovo attacco ai diritti delle persone di fronte al quale reagire è necessario. Accanto all’impegno nel contrasto agli effetti del primo decreto, con le iniziative realizzate insieme ai cittadini e ad altre organizzazioni solidali come la rete #ioaccolgo e la campagna #dirittincomune, nata per garantire il diritto all’anagrafe per i richiedenti asilo, – conclude ActionAid – occorre mettere in campo nuove energie e iniziative per tutelare i diritti di tutti, e con essi la qualità della nostra democrazia.


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