Politica & Istituzioni

«Per il Terzo Settore la fine del Governo giallo-verde è un bene»

Il duro j'accuse di Fabrizio Pregliasco, presidente nazionale di Anpas. «Dal servizio Civile con 14mila posti in meno al pantano in cui è finita la Riforma del Terzo settore fino all'aggressione sistematica alle ong: qualunque cosa decida Mattarella per noi sarà una boccata di ossigeno»

di Lorenzo Maria Alvaro

Mentre continuano le consultazioni di Sergio Mattarella e la corsa per formare un nuovo governo e scongiurare le elezioni è uscito il bando dei progetti di Servizio Civile 2019. Un taglio di 14mila posti rispetto al 2018. «Opportunità smarrite», hanno commentato a stretto giro le Pubbliche Assistenze, «un grave disinvestimento sul futuro». Ne abbiamo parlato con il presidente nazionale Fabrizio Pregliasco.


Anpas è il primo ente per numero di progetti e di volontari in servizio civile in Italia. Il taglio che danno vi arreca?
Si parla di circa mille giovani volontari in meno. Significa che in Regioni intere come il Piemonte e la Campania nessuna nostra realtà locale avrà volontari nel 2019. Ma non si tratta di un danno ad Anpas

In che senso?
È un danno ai ragazzi, che non potranno avere questa opportunità di vivere un’esperienza che contribuisca alla loro crescita umana, professionale e soprattutto come cittadini attivi. Poi è un danno per i territori e le comunità, che nel breve termine rinunciano al contributo che oggi, quei giovani, potrebbero dare svolgendo servizi utili e a lungo termine rinunciando ad avere domani persone consapevoli dei bisogni, educate alla pace ed alla solidarietà sociale. Un disastro del genere da chi ha sempre detto “prima gli italiani” è davvero ironico.

Quel Governo però è finito…
Ed è un bene. Oltre a questo taglio del Servizio civile ci lascia in dote una Riforma del Terzo settore impantanata. Faccio parte del Consiglio nazionale del Terzo settore e in un anno e mezzo abbiamo licenziato solo lo schema del bilancio sociale. Poi l'aggressione sistematica alle ong e al sistema dell'accoglienza. E ancora gli errori sull'Ires e sulla spazzacorrotti. C'era evidentemente una disattenzione e sfiducia ingiustificata rispetto al nostro settore. Ora dobbiamo guardare avanti.

Come?
Qualunque Governo ci sarà dovrà mettere in evidenza l'importanza del Terzo Settore come elemento trainante del Pil e della coesione sociale. Per farlo bisogna parlarsi. In questo anno e mezzo abbiamo apprezzato l'attenzione e le competenze del premier Conte, con cui abbiamo avuto modo di incontrarci più volte. Poi però interveniva l'apparato e quella sfiducia di cui parlavo. Era un Governo ostaggio di una linea.

L'identikit, anche se lei non ne fa il nome, porta alla Lega…
Devo dire la verità. In Anpas abbiamo avuto diversi volontari che erano deputati leghisti. Io penso che non sia una posizione del partito. Nell'ambito dei pedaggi delle ambulanze la Lega ci aiutato molto. Sarebbe ingeneroso generalizzare. Penso piuttosto che il partito fosse prigioniero del massimalismo sfrenato del suo leader.

Da dove ripartire per prima cosa?
Dai 70 milioni per il Servizio Civile che erano stati promessi. Dovrebbe essere tra i primi atti del nuovo Governo. Salvaguardare l'universalismo del Servizio Civile.


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