Economia & Impresa sociale 

Dove sta andando la sostenibilità?

Stiamo vivendo una trasformazione così importante da essere considerata una vera e propria metamorfosi perché chiede a tutti di uscire dalla confort zone e provare a modificare stili di vita, di consumo, di produzione, di partecipazione alla vita sociale. Una rivoluzione già in atto che sarà al centro del Salone della Csr 2019, di scena all'Università Bocconi l'1 e 2 ottobre

di Rossella Sobrero

Una trasformazione così importante da essere considerata una vera e propria metamorfosi perché chiede a tutti di uscire dalla confort zone e provare a modificare stili di vita, di consumo, di produzione, di partecipazione alla vita sociale…

Una metamorfosi che, non sempre consapevolmente, stiamo già vivendo: le aziende hanno modificato il modo stesso di fare impresa per conciliare il profitto con l’impegno sociale e ambientale; i territori sono alla ricerca di modelli di sviluppo sostenibile in grado di migliorare la qualità della vita delle persone; la collaborazione pubblico-privato si sta trasformando; i cittadini diventano sempre più protagonisti delle realtà dove vivono, studiano, lavorano.

Cresce l’impegno delle imprese
Sono sempre di più le imprese che nei loro piani strategici considerano le tre dimensioni della sostenibilità (economica, sociale, ambientale) e si diffonde la pratica di valutare i manager non solo per i risultati economici e finanziari nel breve termine ma per l’impatto delle loro azioni nel medio-lungo termine e per gli effetti che il loro agire produce sulla società. Si sta rafforzando la convinzione che essere sostenibili conviene. Quando la sostenibilità è un processo strutturato e integrato nel business i risultati si vedono: rafforzamento della reputazione, aumento del livello di fiducia, fidelizzazione, miglioramento del capitale relazionale, facilitazione di accesso al capitale finanziario.

La sostenibilità passa dai territori
L’Agenda 23030 con i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile chiede di trovare soluzioni adeguate per risolvere problemi che sono certamente globali ma che possono trovare risposte positive prima di tutto a livello locale. Diventa sempre più evidente il ruolo dei territori: sono strategici per la salvaguardia del patrimonio naturale, la gestione intelligente dei beni comuni, la creazione di comunità inclusive e resilienti. L'impegno per costruire una società basata sulle buone pratiche individuali attuate in contesti collettivi è uno dei pilastri per far fronte alle criticità ambientali e sociali.

Cambia la collaborazione pubblico-privato
La collaborazione tra i diversi attori sociali si sta modificando: per esempio, si è passati dal semplice sostegno economico dell’impresa a iniziative locali alla partnership finalizzata alla gestione di alcuni servizi innovativi per i cittadini. Anche la collaborazione profit e non profit si sta modificando: se l’obiettivo principale resta la realizzazione di iniziative di valore sociale, cambiano la modalità. Oggi si cerca di co-progettare azioni che possano essere economicamente sostenibili (quindi capaci di autoalimentarsi) e che grazie a un percorso condiviso portino risultati più interessanti per tutti.

I cittadini diventano protagonisti
Le esperienze di attivazione dei cittadini sono sempre più numerose. In particolare in alcune città si assiste a fenomeni interessanti di mobilitazione delle persone per il benessere della comunità. In questa evoluzione della città un ruolo importante è quello degli innovatori sociali che possono essere makers, creativi digitali, rigeneratori urbani in grado di affiancare i gruppi di cittadini più attivi. La collaborazione tra cittadini può assumere forme di partenariato anche molto diverse: dalla creazione di piattaforme, spesso peer-to-peer, per innovare servizi di welfare alle iniziative per promuovere processi inclusivi di rigenerazione urbana.

Per concludere
Perché lo sviluppo sia realmente sostenibile è necessario che tutti gli attori siano capaci di intervenire in modo diverso e complementare attraverso processi solidali che possono vedere nei soggetti pubblici i facilitatori di nuove forme di collaborazione. Con l’obiettivo di costruire legami sociali, mettere in rete risorse e competenze, sperimentare soluzioni innovative. Per un futuro più sostenibile per tutti.


*Rossella Sobrero esperta di CSR, fondatrice di Koinètica e presidente Ferpi

Salone CSR
Per tutte le info clicca qui


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA