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L’eredità di Garzanti: 90 milioni per gli anziani

L'editore, morto nel 2015 a 93 anni, ha voluto una Fondazione che diventerà un punto di fiducia per gli anziani, per vincere il male oscuro della solitudine

di Redazione

Un lascito di 90 milioni di euro destinato a fornire aiuto e supporto agli anziani soli milanesi. Non solo ascolto e assistenza ma anche attività formative, culturali e di ricerca, per dare forma a una nuova visione dell’anziano, non come peso, ma come risorsa. Che sia un punto di fiducia per gli anziani, una Fondazione che vorrà provare a vincere il male oscuro degli anziani soprattutto metropolitani, la solitudine. Sono queste le ultime volontà racchiuse nel testamento dell'editore Livio Garzanti, scomparso nel febbraio del 2015 all'età di 93 anni. Il professor Mario Cera, indicato da Garzanti come suo esecutore testamentario, sarà il presidente della Fondazione Ravasi Garzanti, fondazione che ora – completata la vendita della sede della storica casa editrice Garzanti in via della Spiga a Milano – potrà concretizzare le volontà testamentarie dell’editore filantropo, da sempre vicino a realtà come Vidas ed Emergency.

«Quella relativa al testamento solidale di Livio Garzanti è una buona notizia», commenta Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro. «Oltre 5 milioni di italiani pensano che fare un testamento solidale significhi fare qualcosa di grande nella vita per lasciare un segno della propria generosità anche quando non ci saranno più. Per questo abbiamo lanciato una nuova Campagna informativa che vuole diffondere un messaggio semplice: non è mai troppo tardi per fare progetti, per pensare in grande, per decidere di inserire un lascito nelle ultime volontà. Ovviamente ognuno può lasciare in base alle proprie possibilità, non è necessario disporre di grandi patrimoni. Anche poco, può fare tanto per chi ne ha più bisogno».

Come emerso dall’ultima indagine GfK Italia per il Comitato Testamento Solidale di cui fanno parte 22 Organizzazioni non profit – ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Università Campus Bio-Medico di Roma, Fondazione Umberto Veronesi, Greenpeace, Intersos, Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, Operation Smile Italia Onlus, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Fondazione Telethon, Vidas, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e Unicef – con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato e di Pubblicità Progresso, quando si è grandi e si riflette sul domani e se c’è ancora tempo per fare “qualcosa di grande” nella vita, nell’ordine delle priorità dopo la famiglia (in testa al podio, scelta dal 60% degli intervistati), per gli italiani ci sono le buone cause e la solidarietà verso le persone in condizioni di bisogno (scelte da 8,4 milioni di italiani) ancor prima della realizzazione professionale (confermata da meno di 6 milioni di nostri connazionali).

Nel corso dell’ultimo anno è aumentato il numero degli italiani che conosce il lascito solidale passando dal 57 al 57,7% ovvero 14,7 milioni di connazionali con un incremento che, seppur minimo, è comunque di segno positivo. Restano stabili gli italiani che si dichiarano orientati ad inserire un lascito nelle ultime volontà, a quota 2.8 milioni di persone, di cui circa 900 mila connazionali hanno già predisposto un testamento solidale e 1,9 milioni dichiara che lo prenderà certamente in considerazione.

Accedendo al sito www.testamentosolidale.org è possibile avere un’esaustiva panoramica sui progetti e le iniziative realizzati dalle associazioni non profit e scaricare la guida ai lasciti solidali che dà indicazioni dettagliati su come fare un lascito solidale.

Photo by yichuan zhan on Unsplash


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