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Giuseppe Sala: «accoglienza è riconoscere se stessi come “gli altri”»

Il sindaco interverrà sabato al Convegno promosso dal CPP di Daniele Novara: «A Milano questo principio è molto saldo, tanto che la nostra città può contare su una fortissima rete di solidarietà e del Terzo Settore che contribuisce ogni giorno a prendersi cura di chi ha più bisogno. Il 10% dei milanesi fa volontariato»

di Redazione

Né buoni né cattivi, come recita il titolo del convegno. Ma allo stesso tempo, citando il filosofo Jurgen Habermas, «Siamo noi stessi nella misura in cui siamo gli altri». Partirà da qui, sabato 12 ottobre, l’intervento del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che salirà sul palco del teatro Dal Verme per il Convegno nazionale del CPP.

Intervistato da Daniele Novara, fondatore del CPP, su cosa significhi concretamente riconoscere se stessi come “gli altri” qualcuno, il sindaco ha risposto che «riconoscere se stessi come "gli altri" (da aiutare, sostenere, supportare, incoraggiare) è il significato profondo dell'accoglienza, un sentimento di umanità che ci spinge a interessarci e a impegnarci in prima persona per le persone in difficoltà, per chi vive situazioni di disagio sociale, per chi soffre di qualche disabilità, per chi – migrante – fugge alle guerre del proprio Paese. A Milano questo principio è molto saldo, tanto che la nostra città può contare su una fortissima rete di solidarietà e del Terzo Settore (il 10% dei milanesi fa volontariato), che contribuisce ogni giorno a prendersi cura di chi ha più bisogno».

Il sindaco in particolare ha citato l'esperienza di "Bella Milano", «un'iniziativa sui generis che ha visto disoccupati e richiedenti asilo coinvolti nella cura della città, attraverso attività di pulizia di giardinetti, raccolta di cartoni e foglie etc… Perché sui generis? Perché quando a mettersi in gioco per migliorare la città, a favore della comunità, sono le persone più fragili vuol dire che il principio di accoglienza fa parte del patrimonio di valori condiviso della città, senza il quale non sarebbe possibile alcuna integrazione né reale collaborazione con la società civile».

Fra i temi toccati, anche quello delle telecamere nelle scuole, che ancora il Comune di Milano non ha installato. «Sulla questione delle telecamere non crediamo ci sia un giusto e uno sbagliato in assoluto, ma crediamo che la riflessione debba essere più ampia di singoli provvedimenti spot. Un aspetto su cui bisognerebbe prestare maggior attenzione, e per il quale Governo e Regione dovrebbero stanziare maggiori fondi, è quello della formazione del personale, cosicché le famiglie si sentano sicure ad affidare i propri figli a educatori massimamente qualificati e attenti non solo a quello che succede nella propria classe, ma in tutto l’ambiente scuola. In questo modo, l’installazione delle telecamere fisse può diventare superflua, considerando che quelle di sicurezza vengono già oggi installate, da chi ne ha la competenza, quando si ravvisano casi sospetti».

Il Convegno Nazionale CPP dal titolo “Né buoni né cattivi. L’alfabetizzazione al conflitto per una nuova cittadinanza” si terrà a Milano, il 12 ottobre 2019, al Teatro Dal Verme (via S. Giovanni sul Muro). Il programma completo è sul sito del CPP. Per informazioni e iscrizioni: convegno@cppp.it – 3316190707 o direttamente dalla pagina dedicata. Per i nostri lettori, l’iscrizione al convegno ha un prezzo agevolato di 60 euro, basta citare “VITA” nel modulo di iscrizione.


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