Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Economia & Impresa sociale 

La lotta allo spreco alimentare ha un alleato in più

Al Refettorio Ambrosiano Mini annuncia la partnership con Food for Soul, primo progetto di Corporate and Social Responsibility del brand britannico, per promuovere l’inclusione sociale e la sostenibilità. Il sogno di Massimo Bottura fondatore della onlus che ha aperto nuovi progetti in tutto il mondo e chef stellato dell'Osteria Francescana? Aprire un refettorio a Betlemme

di Antonietta Nembri

Un luogo come Refettorio Ambrosiano – nato in occasione di Expo e che ogni sera accoglie per cena un centinaio di persone in difficoltà e che nel quartiere Greco di Milano è diventato un vero e proprio attivatore sociale e culturale – ha tenuto a battesimo l’avvio delle attività di sostegno del brand Mini a Food for Soul, la non profit fondata da Massimo Bottura che è all’origine del progetto che ha portato alla nascita negli anni di progetti simili al Refettorio nel mondo.

Il brand britannico del gruppo Bmw ha scelto di dare il via alle attività di Csr con l’idea di fare qualcosa che avesse un impatto reale nella vita delle persone. Come ha spiegato Stefano Ronzoni, direttore di Mini in Italia, non solo «oggi sono le stesse nuove generazioni a chiedere un impegno sociale alle imprese, ma noi stessi sentiamo il dovere di fare un’azione di restituzione alla società». Ronzoni ha anche ricordato come il brand Mini abbia nel proprio Dna il linguaggio della differenza.

«Ci piace l’dea che quello che facciamo possa essere visto dagli altri come qualcosa da cui trarre spunto. Che possa indicare i trend del domani, anticipandoli. Pensiamo che il viaggio, in senso reale ma anche metaforico, sia divertente e stimolante, ma che lo sia ancora di più se fatto insieme ad altre persone. Mini è infatti anche una community che ispira». Ronzoni ha inoltre ricordato le iniziative di mobilità sostenibile che nel 2008 hanno visto la sperimentazione 600 Mini elettriche in giro per il mondo. Ed è stata proprio Mini ad ispirare e indirizzare le riflessioni e decisioni del Bmw Group sulla mobilità sostenibile del futuro proprio attraverso la flotta sperimentale di seicento Mini elettriche che nel 2008 hanno percorso migliaia di chilometri in tutto il mondo. «Non a caso da novembre avvieremo la produzione di serie della nuova Mini Full Electric, offrendo una soluzione seria e all’avanguardia a coloro che desiderano viaggiare senza emissioni», ha annunciato.
Il sostegno concretizzato in una donazione di Mini a Food for Soul è il primo progetto del brand britannico in Italia e uno dei primi a livello globale.

Massimo Bottura che con la moglie Lara Gilmore ha dato vita a Food for Soul ha voluto sottolineare come realtà quali il Refettorio Ambrosiano e il sostegno ad esso non siano «carità, ma cultura». Ha ricordato l’origine del progetto che negli anni ha visto l’apertura di altri refettori, dopo quello di Milano (Rio de Janeiro, Londra, Parigi, Bologna, Modena e Napoli) e ha annunciato l’imminente firma per New York dove il refettorio sarà ad Harlem. «In quattro anni questo progetto è diventato globale, abbiamo sognato in grande». E lo chef modenese continua a sognare in grande pensando alla possibilità di aprire altri refettori o social tables, progetti centrati sulla cultura, spazi fisici dove l’inclusione non solo viene vissuta attraverso il servizio a tavola per gli ospiti, ma è un elemento trasversale, che abbraccia ogni rapporto e dettaglio. «Abbiamo in agenda di aprire in Messico a dicembre e poi Chicago, San Francisco, New York, ma il mio sogno è andare a Betlemme».

La donazione fatta da Mini a Food for Soul è stata definita un gesto d’amore che atterra nella dimensione del nutrirsi perché ha ricordato ancora Bottura «i cuochi sono persone nate per donare, dar da mangiare è un restituire qualcosa, cucinare in fondo è un gesto d’amore». Ma un gesto che deve farsi sempre più consapevole e sostenibile.

Combattere lo spreco alimentare non è un’opzione, ma qualcosa non più procrastinabile «produciamo cibo per 12 miliardi di persone, eppure nel mondo 860 milioni di persone non hanno niente» ha ricordato Bottura. Sottolineando come «ognuno di noi può fare qualcosa per combattere lo spreco soprattutto domestico». Ma non solo. Ha infatti ricordato che a Dubai si è da poco firmato un protocollo a favore di “Spreco zero” con l’idea di aprire una Food Bank «è l’area nel mondo dove si spreca più cibo, circa il 60%», ha rivelato Bottura.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA