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Diritti dell’infanzia: in Italia bisogna interrompere il circolo della disuguaglianza

Non è pensabile oggi avere, in Italia, bambini che non hanno garantita un’alimentazione equilibrata e costante; minorenni che vengono esclusi da attività sportive e socioculturali; bambini a rischio di esclusione sociale e abbandono scolastico precoce; bambini che vivono in situazioni abitative non adatte alla loro età e che non riescono ad avere accesso a cure sanitarie adeguate

di Redazione

Sono trascorsi esattamente trent’anni dalla costituzione della Convenzione Onu per la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in tutto il mondo e, nonostante i tanti traguardi raggiunti e i successi ottenuti, oggi che si celebra la Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia vogliamo pensare a tutti quei bambini e adolescenti che ancora oggi non hanno garantiti i loro diritti, pur vivendo in un Paese e in contesto evoluto come l’Italia che ha ratificato la Convenzione il 27 maggio 1991 (legge 176).

Secondo gli ultimi dati Istat sono oltre 1 milione e 200 mila minorenni che vivono in povertà assoluta nel nostro Paese, i loro diritti continuano ad essere fortemente a rischio. Vista attraverso la lente dei diritti delle persone in età minore, la povertà infantile è infatti riconosciuta come un fenomeno multidimensionale che ricomprende diverse forme di deprivazione e si traduce nel mancato accesso dei bambini a opportunità importanti per la loro crescita.

La Convenzione cerca di garantire al fanciullo il rispetto dei suoi diritti umani. Viene enunciato il principio di non discriminazione, secondo cui ogni bambino deve godere degli stessi diritti, senza eccezioni dovute a razza, colore, sesso, lingua, religione, opinioni politiche, stato sociale, origini, condizioni economiche.

Sulla base dei dati Italiani riferiti alla sola povertà assoluta è necessario rimettere il tema dell’infanzia al centro delle priorità politiche e istituzionali per colmare quel divario che spesso crea bambini di serie A e di serie B. Non è pensabile oggi avere, in Italia, bambini che non hanno garantita un’alimentazione equilibrata e costante; minorenni che vengono esclusi da attività sportive e socioculturali; bambini a rischio di esclusione sociale e abbandono scolastico precoce; bambini che vivono in situazioni abitative non adatte alla loro età e che non riescono ad avere accesso a cure sanitarie adeguate.

In questa giornata così importante per chi si occupa quotidianamente di tutelare i diritti dei minorenni, chiediamo nuovamente alle Istituzioni di interrompere il circolo vizioso della disuguaglianza.

È compito della politica e delle istituzioni nazionali, regionali e locali dare un nuovo segnale, dimostrare di comprendere la crucialità dell’infanzia per il nostro Paese, stanziare risorse rilevanti e far convergere le migliori metodologie e soluzioni a per tutelare e promuovere diritti, inclusione e sviluppo per tutte le bambine e i bambini. Solo mettendo al centro i diritti dei più piccoli sarà possibile lasciare un mondo migliore alle generazioni che verranno.

Ivano Abbruzzi è il Presidente Fondazione L’Albero della Vita