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La centralità dei margini

L'edizione di Master Memis che inizierà a marzo 2020, il Master in Economia, Management e Innovazione Sociale dell'Università di Roma Tor Vergata in partenariato con l'impresa sociale ULIS incentrato sul tema delle aree interne riprende il suo giro d'Italia

di Redazione

Le aree interne, terra di nessuno dell'era del turbo capitalismo, rappresentano a tutti gli effetti la sfida delle sfide per le classi dirigenti pubbliche e private italiane (come aveva per altro già diversi anni fa correttamente individuato Fabrizio Barca allora Ministro della Coesione). Una sfida che prima ancora che riguardare fondi, finanziamenti, meccanismi di governance, interroga la nostra capacità di immaginare un mondo diverso da quello che conosciamo, uno spazio di azione inaspettato, un tunnel dove valorizzare desideri e sogni che (non) ci appartengono.

Una sfida che riguarda il paese nel suo complesso non solo in termini di valorizzazione del potenziale (economico) inespresso di questo aree, ma perché la storia sociale, culturale ed economica dell'Italia è una storia fatta sì di civismo, inteso come esperienza urbana, ma anche di ruralità e laddove le due dimensioni sono state in equilibrio questo è coinciso con i momenti di maggior splendore e sviluppo del paese (come affermava lo storico francese Fernand Braudel “Non esiste città ricca senza campagna florida”).

Dalla storia alla poesia il passo è breve come ci ricorda Franco Arminio, cantore moderno ma al tempo antichissimo dei borghi abbandonati: «…per me le aree interne sono luoghi di innovazione sociale e culturale…. Perché non fare dei piccoli paesi abbandonati delle università, degli ospedali, finanche delle carceri modello? Sembrano utopie fino a che non le realizzi».

Fedeli allo spirito di queste parole il Master Memis, Master in Economia, Management e Innovazione Sociale dell'Università di Roma Tor Vergata in partenariato con ULIS, impresa sociale, ha da sempre inteso costruire momenti di didattica e formazione in aree marginali, lontane dai riflettori e dal surplus di risorse materiali e immateriali proprie dei grandi centri urbani. Una linea rossa che parte da Calvanico, cuore profondo della Campania, dove abbiamo discusso di governance collaborativa fino a Preci, luogo simbolo del sisma del 2016 in cui si è presentato il connubio impatto sociale e digitale, passando per Taranto, emblema del fallimento senza se e senza ma di Stato e Mercato, in cui abbiamo provato a immaginare un modello di sviluppo circolare post ILVA.

A Preci nello specifico al tema della marginalità dei luoghi si è aggiunto quello tragico delle conseguenze del sisma sulle comunità locali con testimonianze e riflessioni su quello che significa ricostruire legami, rafforzare il capitale sociale di territori scarsamente popolati, sperimentare “pilot” di innovazione sociale radicalmente “glocali”.

In questi paesi, in questi contesti lontani si è, dunque, forgiata la proposta di valore del Master che, in un rapporto dialettico con lo spirito dei luoghi, ha costruito un'offerta didattica incentrata sulla centralità dell'impresa sociale come modello vincente del contemporaneo, la crucialità dell'impatto come cartina di tornasole con cui leggere il paesaggio economico e sociale odierno e la sostenibilità nella sua triplice accezione sociale, ambientale ed economica come pre-condizione dell'impatto stesso.

Un percorso le cui conclusioni benché iscritte nelle premesse logiche e culturali hanno preso coscienza nel corso degli anni e portato a un radicale ribaltamento del discorso dominante: così come le aree interne non rappresentano un” peso” e una debolezza rispetto all’economia mainstream, ma il terreno d’eccellenza per sperimentare strategie e pratiche di innovazione e resilienza, l’economia sociale non è più semplicemente e banalmente “terza” rispetto a Stato e Mercato, ma il cuore di un nuovo modo di intendere i rapporti economici e sociali che trova la sua raison d’etre nella massimizzazione dell’impatto sociale (e ambientale) sotto il vincolo della sostenibilità economica.

La nuova edizione del Master Memis inizierà a marzo 2020, vi aspettiamo per ragionare insieme sulle sfide e le urgenze del Capitalismo e per capire come concetti e competenze apparentemente lontani dal mondo del Terzo Settore (digitale, finanza, piattaforme ecc ecc) possano risolversi in percorsi di capacity per imprese sociali ed ETS. A Roma come a Preci come a Parigi.


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