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Mattarella: «La riforma del Terzo settore va completata entro l’anno»

Intervenendo all'inaugurazione di "Padova, Capitale europea del volontariato“, il Presidente della Repubblica ha ricordato l'urgenza di dare continuità e forza allo "straordinario mondo del sociale". Il Capo dello Stato ha auspicato anche che "possa ridursi lo scarto fra i giovani che fanno richiesta per il servizio civile universale i posti che si renderanno disponibili"

di Redazione

Un mondo bello, pulito, che «ogni giorno opera con grande generosità». Esordisce così il Presidente Mattarella, intervenuto oggi alla cerimonia di inaugurazione di "Padova, Capitale europea del Volontariato per il 2020".

Il volontariato è un «grande laboratorio di solidarietà e di cittadinanza consapevole e attiva», ha proseguito il Presidente.

Ma chi sono i volontari? «Sono gli angeli del fango di Firenze nel 1966, gli alpini del terremoto del Friuli dieci anni dopo e di tutte le altre catastrofi che si sono succedute nel nostro Paese. Sono i volontari degli antincendi boschivi, quelli dei diversi corpi di soccorso, i volontari del sangue, quelli che operano a sostegno delle persone vulnerabili».

Commette un errore, oggi più che mai, ha ribadito il Presidente della Repubblica, «chi pensa che l’impegno volontario, e i valori che esso trasmette, appartengano ai tempi residuali della vita e che non incidano sulle strutture portanti del nostro modello sociale».

Al contrario, «la dimensione della gratuità, unita alla responsabilità civica e a un forte desiderio di condivisione, produce riflessi e crea interrelazioni con ogni altro ambito della vita sociale».

Non solo gratuitá, ma anche continuitá: queste le caratteristiche del volontariato italiano.

La continuità, ha spiegato il Presidente della Repubblica, «è un tratto essenziale del volontariato, che non intende essere occasionale; perché da tempo le molteplici anime del volontariato italiano hanno preso coscienza che la loro opera non è soltanto riparatrice». Ed è per questo, che in un momento di forte dinamismo sociale, dove il mondo del Terzo settore sta cercando di innovare e sperimentare nuove forme (su tutte: l'impresa sociale), anche la politica deve fare la sua parte.

Forte il monito del Presidente della Repubblica: «l’augurio – in questo anno – è che si proceda nell’attuazione della legge sul Terzo settore, coinvolgendo i protagonisti, assicurando una piena collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, favorendo la ipartecipazione e il sostegno – anche economico – di una più vasta platea di cittadini, i quali non perdono occasione di dimostrare interesse, favore e coinvolgimento per la solidarietà che si organizza».

I volontari sono diventati, in questi decenni, veri e propri corpi intermedi della Repubblica, «pronti all’intervento di urgenza, impegnati nelle ricostruzioni delle lacerazioni patite dalle popolazioni, delle ferite presenti nel nostro tessuto sociale – e alle quali non sempre le istituzioni riescono a porre rimedio – nella gestione e nel perseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale». Il Presidente ha auspicato anche che "possa ridursi lo scarto fra i giovani che fanno richiesta per il servizio civile universale e i posti che si renderanno disponibili"

A questi corpi intermedi, ha concluso il Presidente, «dobbiamo il nostro grazie e il nostro rispetto».

Qui il discorso completo


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