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Bambini in Siria: #nonlasciamolisoli

Dopo l’appello di Papa Francesco per la Siria, riparte #Nonlasciamolisoli: una campagna nazionale di raccolta fondi a favore dei bambini, in un Paese in guerra da nove anni

di Redazione

ll pensiero di Papa Francesco, all'Angelus del 16 febbraio, è tornato in Siria. «Pensiamo alle guerre, pensiamo alle conseguenze delle guerre, pensiamo a quella bambina morta di freddo in Siria l’altro ieri. Tante calamità, tante», ha detto il Papa ricordando Iman, la piccola morta assiderata mentre il papà cercava di portarla a piedi in ospedale da un campo profughi di Idlib. Dopo l’appello di Papa Francesco, riparte #Nonlasciamolisoli: una campagna nazionale di raccolta fondi a favore dei bambini della Siria. A lanciarla è Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini. L’organizzazione è presente in Siria dal 2013: «alla richiesta del Santo Padre rispondiamo con i fatti, scendendo in campo al fianco dei bimbi siriani con una campagna interamente dedicata a loro. Gli orrori di questa guerra che dura ormai da nove anni non possono essere dimenticati. Non possiamo lasciarli soli». Proprio nell’area di Idlib, dove è in corso una delle peggiori crisi umanitarie dall’inizio della guerra, Ai.Bi. è presente con i propri progetti umanitari: «In collaborazione con i partner locali – spiega Griffini – in questi anni abbiamo realizzato interventi di prima e seconda emergenza nelle aree di Aleppo, Idlib, Homs. In cinque anni abbiamo raggiunto oltre 60mila bambini sfollati insieme a quel che resta delle loro famiglie. Siamo l’unica organizzazione umanitaria italiana ancora presente nei campi profughi della provincia di Idlib, una delle zone più martoriate della Siria, dove insieme al nostro partner storico Kids Paradise, stiamo portando avanti, in mezzo a incredibili difficoltà, un progetto di sicurezza alimentare. La situazione, però, è sempre più drammatica. Con questa nuova campagna vogliamo non solo estendere e intensificare la portata dei nostri interventi di emergenza a favore dei bambini dei campi profughi, ma anche tenere accesa in Italia una piccola fiammella sul dramma che colpisce da nove anni queste martoriate famiglie, affinché non si spenga del tutto».

I fondi raccolti serviranno per donare sollievo alle famiglie rifugiatesi all'interno dei campi profughi sostenuti da Ai.Bi. tramite il partner locale Kids Paradise, acquisendo beni di prima necessità per i bambini, come coperte, vestiario, scarpe, alimenti per neonati, presidi medico-sanitari, organizzando spazi protetti di sollievo e di gioco, attivando interventi di PSS (Psychological support) e fornendo il pane quotidiano attraverso un forno mobile.