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Protezione Civile: «nessuno da Roma ha bloccato le mascherine per Brescia»

Un comunicato stampa della Protezione Civile risponde a quanto denunciato dalla Fondazione Comunità Bresciana e dal Giornale di Brescia. Secondo la PC, «nessun ordine bloccato da Roma, non ci sono mascherine ferme in attesa di decisioni del Commissario Borrelli»

di Redazione

Arriva il comunicato della Protezione Civile che smentisce quanto denunciato oggi dal Giornale di Brescia, ovvero che mezzo milione di mascherine acquistate con la sottoscrizione aiutiAmoBrescia. La ricostruzione della Protezione Civile è molto diversa. Eccola:

«In merito alla notizia apparsa su media locali e nazionali che vorrebbe 500.000 mascherine, acquistate grazie ad una raccolta fondi della Fondazione comunità bresciana, destinate agli ospedali del capoluogo lombardo ma bloccate da una disposizione di questo Dipartimento, si precisa che la notizia è destituita di ogni fondamento.

La Fondazione ha contattato, nel pomeriggio del 13 marzo, l’azienda Medimberg comunicando di essere interessata ad una fornitura di mezzo milione di mascherine, proponendo l’acquisto ad un prezzo particolarmente vantaggioso per il produttore. Ciononostante, con grande senso di responsabilità, l’azienda ha rigettato l’offerta sostenendo, a ragione, che l’accoglimento di tale proposta commerciale avrebbe sguarnito tutti gli altri nosocomi nazionali a vantaggio di uno solo.

Non c’è, dunque, nessun ordine bloccato da Roma, non ci sono mascherine ferme in attesa di decisioni del Commissario Borrelli. Da oltre un mese il Dipartimento della Protezione Civile, è impegnato per reperire sul mercato il maggior numero possibile di Dispositivi di Protezione Individuale. La centralizzazione degli acquisti serve a rifornire, proporzionalmente in relazione alla diffusione del virus, tutte le strutture ospedaliere del nostro territorio dei dispositivi necessari al funzionamento delle stesse.

Quella che stiamo fronteggiando è un’emergenza sanitaria che interessa tutto il Paese e nessuna regione verrà lasciata sola.

Questa dura battaglia si vince grazie alla collaborazione di tutti: amministratori, enti, istituzioni, società civile e operatori dell’informazione. A tutti viene chiesto di rinunciare ad ogni strumentalizzazione, ad ogni polemica e ad ogni forma di protagonismo».


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