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Bambini, qualcosa si muove

I cani possono uscire, i bambini no. I pennarelli? Non necessari. I decreti hanno dimenticato i bambini. Ma qualcosa sta cambiando. La ministra Bonetti ha annunciato un mini assegno universale da 100 euro a figlio e ammette che «con il prolungarsi dell’emergenza dobbiamo però organizzare modi e tempi, limitati, in cui anche a loro sia consentito uscire di casa in piena sicurezza sanitaria». E sui pennarelli, la battaglia pare vinta

di Sara De Carli

Bambini, qualcosa si muove. In tanti hanno fatto sentire la loro voce per dire che i bambini, nei decreti di questa emergenza Coronavirus, non erano considerati. Che si è pensato a dire che si può portar fuori il cane ma non si è previsto che i bambini hanno bisogno di correre e saltare come dell’aria che respirano. È più complicato? Sì. È impossibile? Forse no. La petizione lanciata dalla rivista Uppa, Bambini in quarantena: non dimentichiamo i bisogni dei più piccoli, ha raccolto in due giorni oltre 14mila firme. Quella più specifica ma altrettanto necessaria, per chiedere un #decretobambini che dia un’attenzione mirata ai bambini che vivono situazioni di maggior fragilità – fuori famiglia, bambini in carico ai servizi sociali, bambini che ci ricorda fra gli altri il maestro Paolo Limonta, «mangiano solo a scuola. A colazione e, soprattutto, a pranzo. Quello è il solo cibo che possono assumere durante la giornata perché le loro famiglie vivono al di sotto della soglia di povertà – ha superato le 3mila firme. Da domani sarà possibile chiedere la Carta della Famiglia anche per le famiglie che hanno uno o due figli, cominciando dai residenti della ex “zona gialla” ma a stretto giro la possibilità varrà in tutta Italia.

La ministra Elena Bonetti, che ieri ha annunciato un assegno straordinario mensile di 100 euro a figlio per tutto il 2020, un primo assegno universale straordinario, immediatamente fruibile – oggi su Facebook ha scritto che «la salute è il bene primario che dobbiamo tutelare, per tutti. Anche i bambini e i ragazzi lo stanno imparando nel rispetto delle regole. Con il prolungarsi dell’emergenza dobbiamo però organizzare modi e tempi, limitati, in cui anche a loro sia consentito uscire di casa in piena sicurezza sanitaria. Non sarà facile, chiederà ancora più responsabilità, ma siamo chiamati a prenderci cura dei nostri figli e del loro futuro sotto ogni aspetto».

Un primo risultato intanto sembra essere arrivato: il governo dovrebbe autorizzare l’acquisto anche di matite, penne, gomme, pennarelli, album e quaderni nei supermercati. Già in Piemonte l’ordinanza firmata dal governatore Alberto Cirio, in deroga al decreto nazionale, autorizzava la vendita degli articoli di cancelleria e prodotti per ufficio all’interno dei negozi di generi alimentari e delle altre attività commerciali aperte. Anche Beppe Sala, sindaco di Milano, aveva lanciato la “battaglia del pennarello” chiedendo al governo di permettere l’acquisto nei supermercati degli articoli di cartoleria per i bambini, come moltissime famiglie avevano richiesto. La sezione FAQ sul sito del Governo al momento è invariata. Anche se diverse testimonianze, almeno dai Comuni dell'hinterland milanese, dicono che nei supermercati i nastri davanti ai pennarelli sono stati tolti.

Photo by Markus Spiske on Unsplash


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