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Cooperazione & Relazioni internazionali

La Alan Kurdi torna a soccorrere i migranti: “Anche loro vanno salvati”

“È stato un miracolo riuscire a partire”, ha spiegato il capitano della nave della Ong tedesca che ha lasciato il porto spagnolo di Burriana per raggiungere la zona di ricerca e soccorso tra le acque territoriali libiche e maltesi. Disposto un sistema di sicurezza e protezione a bordo in caso di contagio. La Alan Kurdi è al momento l'unica Ong in mare

di Alessandro Puglia

La nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye ha lasciato il porto di Burriana, dopo l’autorizzazione del governo spagnolo, ed è pronta a raggiungere la zona Sar (ricerca e soccorso in mare) libica. La Alan Kurdi è al momento l’unica delle navi della società civile a cui è stato permesso raggiungere il Mediterraneo a causa della pandemia. “Nonostante tutte le difficoltà, il mio equipaggio è pronto a intervenire. Come potevamo stare ancora in porto quando non c’è alcuna imbarcazione di soccorso in zona Sar? Sono anche loro degli esseri umani ed è il nostro dovere fare il possibile per salvare le loro vite” ha spiegato Bärbel Beuse, capitano della Alan Kurdi per la seconda volta.

L’Alan Kurdi dovrebbe raggiungere la zona di ricerca e soccorso questo fine settimana. A bordo è stato disposto uno speciale sistema di prevenzione e di sicurezza in caso di contagio.

Secondo L’Oim (organizzazione internazionale per le migrazioni) centinaia di rifugiati stanno comunque cercando di fuggire dalla guerra civile in corso in Libia. E non si conosce il numero delle persone scomparse nel Mediterraneo centrale nell’ultimo periodo.


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