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L’editoriale di De Bortoli: gli italiani disciplinati e pazienti ma il quadro normativo è caotico e oscuro

“L’unico assembramento che non si riesce a disciplinare è quello di esperti e consulenti coinvolti nell’emergenza pandemica: 15 task force per un totale di 448 persone. Per non parlare della cornice normativa imponente: siamo già a 212 atti nazionali. Poi ci sono decine e decine di ordinanze Regionali e comunali”. Così l'editorialista oggi su “Il Corriere della sera”

di Redazione

“Gli esperti e la politica” è questo il titolo dell'editoriale odieno del Corriere della sera a firma dell'ex direttore Ferruccio De Bortoli. Ne riportiamo una paio di significativi passaggi.

L’unico assembramento che non si riesce a disciplinare è quello di esperti e consulenti coinvolti nell’emergenza pandemica: 15 task force per un totale di 448 persone. Per non parlare dei comitati e dei tavoli. La cornice normativa è imponente: siamo già a 212 atti nazionali secondo Openpolis.

Incalcolabili i provvedimenti regionali e comunali. La curiosità è che la moltiplicazione e la sovrapposizione degli esperti avviene anche da parte della forza politica (Cinque Stelle) che ha fatto della riduzione dei parlamentari un inutile cavallo di battaglia. La scuola, lasciata in secondo piano, è un esempio significativo. Altrove riapre per agevolare anche il lavoro dei genitori. Da noi no. Ma si fanno due task force, una per la chiusura e l’insegnamento a distanza, una per la riapertura. Per non parlare poi delle app, delle applicazioni sugli smartphone. Quella nazionale (Immuni) dovrà conciliarsi con le locali, per esempio la AllertaLOM, già scaricata in Lombardia da oltre 800 mila utenti. Sono disorientate le persone che hanno dimestichezza digitale, figuriamoci le altre, in particolare i più anziani.

(…)

Gli italiani sono disciplinati e pazienti. Hanno dato prova di straordinario senso civico. Sono consapevoli che il successo della fase due — da affrontare con tutta la gradualità e la cautela necessarie — dipenderà dall’autodisciplina. Cioè dalla capacità dei singoli e delle aziende di adattarsi al meglio (e su questo ci possiamo scommettere) a un quadro di regole destinato a mutare in profondità le abitudini di vita e di lavoro. Se questo quadro sarà incerto, oscuro e contraddittorio (come la montagna normativa) e accompagnato da polemiche strumentali e piccinerie di parte, il messaggio che arriverà alla gente sarà uno solo: «arrangiatevi». (…)


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