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Il rabbino capo Di Segni: «Il governo non trascuri le esigenze spirituali delle collettività religiose»

Dopo i vescovi e la Federazione delle chiese evangeliche anche il rabbino capo interviene sul divieto di funzioni religiose: “Fa parte della salute del singolo e della società anche l'armonia dello spirito con il corpo. Esistono modi per garantire accessi sicuri e riunioni di preghiera nel rispetto delle norme sanitarie”

di Redazione

"Il governo non dovrebbe trascurare le esigenze spirituali delle collettività religiose". A scriverlo in una nota è il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, che – con toni meno duri di quelli scelti dai vescovi italiani – di fatto sposa la linea della Cei sul divieto di funzioni religiose.

Di Segni, rabbino capo della più importante comunità ebraica della Diaspora e medico radiologo in pensione, riconosce il momento del Paese – "La situazione sanitaria è ancora allarmante come la prospettiva di disastri economici e sociali che ne deriveranno. Abbiamo tutti l'obbligo di rispettare le regole di salute pubblica" scrive nella sua nota – ma non dimentica il suo ruolo: "Fa parte della salute del singolo e della società anche l'armonia dello spirito con il corpo. Esistono modi per garantire accessi sicuri e riunioni di preghiera nel rispetto delle norme sanitarie. Il governo sta prendendo in questi giorni decisioni gravi e difficili, ma non dovrebbe trascurare le esigenze spirituali delle collettività religiose, ciascuna con le sue specificità".


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