Solidarietà & Volontariato

È tutto così brutto siamo nella stessa wave: il lockdown in rap

Nicola ha 19 anni e ha partecipato al progetto “La storia siamo noi” della Cooperativa sociale Itaca, che ha raccolto i vissuti, i racconti e le emozioni di moltissimi ragazzi della Marca Trevigiana. Lui per raccontare il lockdown ha scelto il rap

di Nicola Casagrande

Il suo alias artistico è nik9, il suo genere è il rap. La musica gli piace a tal punto che ha pagato di tasca propria uno studio per registrare, per adesso è solo una passione visto che non porta alcun guadagno. In uno dei pezzi cita Abson, un altro ragazzo che fa rap che ha già pubblicato diverse canzoni su Youtube. Hanno scritto e cantato insieme e anche in alcuni video su YouTube appaiono insieme. Nicola ha partecipato al progetto “La storia siamo noi” della Cooperativa sociale Itaca, che ha raccolto i vissuti, i racconti e le emozioni legati a questo periodo di moltissimi ragazzi del territorio. L’iniziativa, promossa all’interno del servizio Operativa di Comunità dell’ULSS 2 Marca Trevigiana, ha coinvolto 12 Comuni dell’area coneglianese e nasce come risposta all’interrogativo, generato dall’emergenza Covid-19, di “come rimanere in contatto con i ragazzi e con le comunità pur rimanendo a distanza.


Mi chiamo Nicola Casagrande, ho 19 anni e sono di Santa Lucia di Piave. Durante la quarantena ho scritto qualche canzone, non stavo bene con me stesso perché questa situazione del Covid-19 oltre che ad annoiarmi mi ha fatto capire chi sono o no i veri amici. Ti accorgi di chi sono i veri amici quando nonostante le distanze, si fanno sentire, ti chiamano, ti chiedono come va e condividono con te qualcosa della loro quotidianità.

Ma non tutto il male viene per nuocere e come dicevo tra le miei amicizie, ho valorizzato un caro amico che si chiama Abdou. Devo ringraziarlo perché sia nei momenti belli che in quelli brutti lui c’è sempre stato e mi ha aiutato in ambito musicale. Posso dire che per me è una persona che porterei al mio fianco per tutta la vita.

L’unico modo per sfogarmi è la musica perché solitamente sono un ragazzo che tiene dentro le cose, anche se non andrebbe bene. In questo periodo di quarantena, senza poter uscire o lavorare, ho avuto molto tempo per pensare. Mi sono reso conto di aver passato troppe cose, sia belle che brutte, per questo quando penso di “mollare la musica” ci ripenso e dico che ne ho passate troppe per mollare ora.

Scrivo musica da un paio di anni e lo faccio solitamente quando dentro di me mi sento scoppiare. Non riesco a raccontare cose false, cose inventate, ma tutto quello che scrivo viene dal cuore per questo la gente lo apprezza, perché arriva dal cuore. In quarantena sono riuscito a scrivere un po’ di più anche se mi sono concentrato anche sull’allenamento per giocare a calcio, sono stato insieme a mia sorella e alla mia famiglia. In casa la situazione non è molto cambiata da prima, solo qualche nervosismo per il lavoro che non c’è e la paura di non avere più soldi per tirare avanti. Ci sono stati giorni in cui il tempo passava velocemente e altri invece che erano un po’ più lunghi, ma vabbè tutto sommato non è stato poi così male. Oltre alla musica nella mia vita normale lavoro in una pizzeria di Conegliano, ho dei colleghi fantastici e anche i miei titolari sono di cuore, il 18 maggio abbiamo ripreso e spero che torni tutto alla normalità anche se la vedo dura.

È arrivata l’ora di svegliarsi/

Chiusi in quarantena non sai quanti sbatti/

Siamo degli scacchi matti/

Sopra il tavolo con tanti piatti/

Perché parlo poco ma faccio vedere i fatti/

Ah

Troppa gente che perde la vita/

Io scrivo la mia storia voglio la matita/

Un bene a tutta la famiglia/

Invece gli amici li conto sulle dita/

Non mi fido di nessuno perché sono il numero uno/

In questa quarantena non sono a digiuno/ ma la gente che mi ha visto andare ora mi lecca pure il mio culo/ okay

Se devi uscire fallo per qualcosa di opportuno/ okay

Non giro assieme a miei

Bloccato il calcio e pure lnba

Giorno e notte sulla play/

Oppure scrivo testi così faccio scendere gli dei/

È tutto così brutto siamo nella stessa wawe/

Fanculo il corona/

Non esco neanche in zona/

Ho sentito che un’anziana del paese è morta/

Ma a te non importa/

Fallo per l’Italia vedi com’è che è ridotta?/

Continuate a uscire in zona pure se è zona rossa/

Se finisci al carcere il culo fra sai come scotta/

Dopo infatti penserai ogni giorno quella volta/

Le parole dette in strada dalla poliziotta/

A casa troppa noia/

La musica consola/

Per questo scrivo questi testi con il cuore in gola/

Italiano sempre al top senza mai andare a scuola/

Rime sul caricatore, si sparo senza pistola/

No non fumo nei parchetti/

Sono sotto sti tetti/

Freddo anche con i berretti/

Scappiamo dalla pula con i fari spenti/

Il bro mi dice togli la maglia sennò rifletti/


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA