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Radio Kivuli, lo spazio radiofonico degli attivisti

Dal 30 aprile oltre 10 ragazzi e ragazze hanno acceso la radio online con approfondimenti che vanno dai grandi temi sulle diseguaglianze alle migrazioni. Un'esperienza di successo e un "rifugio"- come sta a significare in lingua swahili Kivuli - nato durante il picco dell'emergenza e che continuerà nei prossimi mesi

di Redazione

Dal 30 aprile oltre 10 ragazze e ragazzi si sono impegnati a far nascere una radio online, creando approfondimenti su temi globali e locali, come le migrazioni e le discriminazioni di genere, con momenti informativi dedicati all’emergenza Covid19 e il lockdown, e ancora ricette, interviste e musica all’insegna della scoperta e dell’inclusione. È Radio Kivuli, rifugio in lingua swahili, il progetto radiofonico lanciato da ActionAid e animato dai suoi attivisti con l’obiettivo di dare un punto di riferimento e dialogo concreto, e per ritrovare un senso di comunità. Una risposta creativa nata durante il picco dell’emergenza di fronte al senso di isolamento e solitudine vissuto in questo periodo.

La quarantena, la mancanza di luoghi fisici di incontro, le preoccupazioni per il futuro post pandemia hanno spinto il gruppo di giovani a trovare un nuovo modo di stare assieme e dare un senso nuovo alla parola partecipazione. Ognuno a casa e a distanza ma in continuo contatto per costruire il palinsesto e le trasmissioni. Un’esperienza positiva che va oltre il lockdown e proseguirà nei prossimi mesi.

«In un momento come quello che stiamo vivendo risulta fondamentale mettere in campo una serie di strategie a supporto dei giovani, aiutandoli a trovare il modo di esprimersi e di interagire. Il nostro obiettivo è quello di costruire delle trasmissioni di approfondimento che servano a pensare insieme alla ricostruzione del tessuto sociale dopo questa emergenza, a partire dal rispetto dei diritti di tutti», dichiara Antonio Liguori, Community mobilizer di ActionAid Italia.

Tre i format che danno vita alle diverse puntate.

Stia a casa (chi può): un percorso alla scoperta di esperienze italiane capaci di rispondere in maniera innovativa e solidale alle sfide della società.

Non ci resta che… mangiare: un viaggio alla scoperta della cucina locale, interculturale e da quarantena con un approfondimento sui temi delle disuguaglianze globali e diritto al cibo.

Oltre il confine: un mix fra intrattenimento e informazione. Alcun artisti emergenti animano spazi musicali, creativi e poetici alternati a interviste a personalità della politica, del giornalismo, della cultura e delle battaglie civili.

Laura è uno dei cuori pulsanti della redazione di Radio Kivuli, «La piattaforma ci permette di dimostrare che noi giovani siamo informati, siamo interessati a ciò che ci circonda e che sta anche al di fuori dei confini nazionali; riflettiamo e discutiamo sui temi sociali e ci poniamo in una posizione critica e costruttiva di fronte a determinate dinamiche politico-economiche» racconta Laura che insieme a Carlo e Federico, si occupa della rubrica Oltre il confine, affrontando diversi temi di attualità come è stato quello sul dibattito sulla regolarizzazione dei migranti: «Il nostro obiettivo è stato quello di rivendicare una regolarizzazione che vada al di là della logica del profitto e della convenienza economica e che diventi invece una questione di dignità lavorativa, di uguale lavoro uguale salario e di giustizia sociale che non riguarda i braccianti solo perché “immigrati” ma in quanto “lavoratori”. Speriamo di esserci riusciti» conclude Laura mentre si prepara per organizzare la prossima puntata.

Radio Kivuli è su Spreaker. All’indirizzo www.spreaker.com/user/radiokivuli sono disponibili i podcast delle prime trasmissioni e ogni settimana si arricchisce di nuove puntate e approfondimenti tematici.