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Doposcuola di italiano, anche in lockdown? L’80% dei ragazzi stranieri ha detto sì

A Verona, durante la fase 1 della pandemia, Cestim ha continuato a seguire settimanalmente oltre 300 alunni immigrati, grazie a 40 tutor. L'80% degli iscritti a doposcuola e laboratori di italiano come L2 ha confermato infatti la presenza. E ora sono pronti ad attivare corsi estivi di italiano a distanza per oltre 450 studenti di madrelingua non italiana fra i 9 e i 18 anni

di Redazione

Nell’anno scolastico appena concluso, le tecnologie e le metodologie utilizzate per la didattica a distanza si sono infatti rivelate uno strumento non sempre inclusivo. Diversi alunni appartenenti alle categorie sociali più fragili, la maggior parte dei quali di famiglia immigrata, nelle settimane iniziali sono rimasti in parte o del tutto esclusi dai servizi offerti dalla scuola. Tra le cause principali, come ormai noto, ci sono la mancanza della connessione a internet, dei dispositivi tecnologici o di un adeguato supporto da parte della famiglia.

Il Cestim, Centro studi immigrazione di Verona, che tra i suoi obiettivi principali ha quello di garantire il massimo dell’accessibilità educativa a studenti e famiglie e contrastare l’isolamento dovuto a barriere linguistiche, ha da subito riorganizzato le proprie attività in modalità a distanza. Più di 300 studenti, provenienti da 50 scuole primarie e secondarie di I° e II° grado, a piccoli gruppi o con interventi individuali hanno proseguito il loro percorso di supporto linguistico. «Mai come in questo momento ho percepito quanto sia prezioso il nostro intervento», afferma il direttore del Cestim Matteo Danese. «Dare la dignità a tutti, di essere liberi di essere quello che si è. Da una parte offrendo la possibilità di esprimersi, dall’altra fornendo gli strumenti per farlo. L’uso della lingua è anche questo. È stata una sfida forse ancora più ardua in questi giorni, durante la quale i nostri insegnamenti mediati spesso dal linguaggio del corpo e dalla prossimità hanno dovuto fare i conti con la didattica a distanza. Ma siamo contenti».

La risposta da parte dei ragazzi e delle loro famiglie ha infatti superato le aspettative: l’80% degli alunni già iscritti ai corsi in presenza ha continuato a frequentare i 30 doposcuola dedicati alla lingua dello studio e gli 8 laboratori di italiano L2. Gli oltre 300 studenti sono stati accompagnati da oltre 40 operatori e tutor linguistici, con regolarità e impegno, tenendo altissimo l’aspetto relazionale. Gli operatori Cestim sono diventati, in questi mesi, un punto di riferimento per i loro alunni, non solo relativamente allo studio: gli incontri settimanali sono diventati infatti occasione di incontro e confronto, uno spazio in cui esprimere e dare un nome a emozioni e paure nuove attraverso la lingua italiana.

Gli interventi di supporto linguistico e i doposcuola del Cestim sono realizzati nell’ambito del progetto “Primo, imparare bene la lingua!” sostenuto da Fondazione San Zeno e “Prevenzione Educativa di Comunità” sostenuto da Fondazione Cariverona e sono realizzati grazie anche all’8×1000 della Chiesa Valdese. Il Cestim, con il tradizionale sostegno della Fondazione San Zeno, è inoltre pronto ad attivare i corsi estivi di italiano in modalità a distanza per oltre 450 studenti di madrelingua non italiana dai 9 ai 18 anni.


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