Economia & Impresa sociale 

L’educatore? È una professione usurante

È la richiesta di una petizione rivolta alla ministra Catalfo. Già più di 2600 le firme raccolte. «Gli educatori sonotra le professioni le più esposte a rischi di sofferenza correlata allo stress lavorativo e le più esposte al rischio di burnout»

di Redazione

L’educatore come professione usurante, che dovrebbe in conseguenza di ciò avere riconosciuto un anticipo della età pensionabile. È quanto chiede una petizione lanciata su change.org dall’Associazione M.I.L.L.E. e rivolta alla ministra Nunzia Catalfo. In questo periodo, con l’annunciata soppressione o quantomeno revisione della "quota 100" è un tema caldo. La petizione, lanciata giovedì, ha già raccolto oltre 2600 firme.

«L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente riconosciuto il Burnout all'interno della nuova versione della undicesima International Classification Of Diseases. Il Burnout viene definito come “una sindrome concettualizzata come una conseguenza di stress cronico sul posto di lavoro non gestito con successo"», scrive in premessa la petizione. «Sappiamo che le cosiddette professioni d'aiuto (helping professions) sono le più esposte a rischi di sofferenza correlata allo stress lavorativo e le più esposte al rischio di burnout. Tra queste professioni già più a rischio, quella degli educatori professionali (siano essi sociopedagogici o sociosanitari) versa in condizioni di particolare criticità per la alta esposizione emotiva e relazionale a situazioni di disagio psicosociale e fragilità; per la esposizione al rischio (aggressività, danno biologico) ed al logorio fisico che comporta l'agire quotidiano in situazioni comunitarie con particolari utenze (disabilità, minori, psichiatrici, anziani, tossicodipendenti); per la complessità di un ruolo esercitato sovente in situazioni organizzative con scarse risorse e lacunose dal punto di vista della supervisione pedagogica e psicologica; per lo scarso riconoscimento giuridico ed economico e contrattuale. Le richieste? Sono sei: che vengano riconosciute le particolari caratteristiche di lavoro usurante e particolarmente gravoso dell'educatore professione (di ambo i profili ed a prescindere dall’ambito di intervento); che venga riconosciuto un anticipo della età pensionabile di questi professionisti; che vengano previste negli accreditamenti regionali dei servizi adeguate funzioni di supervisione da tenersi all'interno dell'ordinario orario lavorativo; che l'orario di lavoro degli educatori previsto dalle tabelle di accreditamento contempli una quota significativa di tempo di progettazione e verifica in assenza dell'intervento diretto in situazione con l'utenza; che vengano individuate ulteriori strategie di prevenzione del burnout; che vengano costruite le condizioni contrattuali necessarie alla dignità e alla sicurezza dei lavoratori, nonché alla continuità degli interventi educativi (abolizione notti passive, uso distorto di part-time e contratti a termine nella scuola, ecc.).

Photo by Gift Habeshaw on Unsplash


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