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Dal Wwf nasce la prima “Aula Natura” per le scuole nella bergamasca

A Scanzorosciate nella bergamasca, si fa scuola nella prima Aula Natura con le piante officinali e il condominio per insetti. Il direttore scientifico del Wwf Marco Galaverni: «Investire nella scuola significa prendersi cura del futuro e piantare quei semi di sostenibilità»

di Luca Cereda

Nasce per colmare il “deficit di natura” degli studenti italiani la prima “Aula Natura” italiana. L’iniziativa è del Wwf e la prima aula speciale di questo tipo, fa parte della scuola primaria G. Pascoli di Scanzorosciate in provincia di Bergamo.
Il progetto è stato lanciato il 24 settembre non a caso in un piccolo comune della Valseriana, territorio fortemente colpito dal Covid. «Investire nella scuola», afferma il direttore scientifico del Wwf Marco Galaverni «significa prendersi cura del futuro e piantare quei semi di sostenibilità indispensabili per un domani migliore. Essere riusciti a realizzare la prima aula natura in un territorio che ancora mostra le cicatrici dell’emergenza Covid per noi è motivo di grande felicità».

Aula Natura, per un’educazione alla biodiversità

Pareti costituite da siepi e bordure fiorite, tre differenti micro habitat – stagno, siepi e giardino -, un nido per api solitarie e piante aromatiche: queste sono solo alcune delle tante caratteristiche dell’Aula Natura di Scanzorosciate, concepita per rispettare il distanziamento in epoca Covid tra i 23 bambini ammessi per volta per scoprire ecosistemi attraverso sentieri e lezioni “verdi”.
«Gli insegnanti troveranno all’interno percorsi pensati per far conoscere agli studenti vari ecosistemi, sia quelli tipici del proprio territorio, ma anche dell’Italia intera», spiega Galaverni che aggiunge: «L’idea è quella di mostrare la stretta connessione che lega l’uomo all’ambiente. I bambini e i ragazzi sono già attratti dalla natura, l’obiettivo dell’Aula Natura è allora quello di mostrare loro la bellezza dall’ambiente dell’importanza del suo rispetto. Crediamo che la scuola debba trasmettere ed educare alla conoscenza dell’ambiente e al rispetto che dallo stare a contatto con essa si genera».

La scoperta della natura tra percorsi didattici e momenti ricreativi

Secondo una stima del Wwf, oggi in Italia ci sono più di 40mila cortili scolastici, ma tantissimi sono completamente inagibili o non fruibili, oppure sono fazzoletti di cemento. «Partendo da questi spazi, come Wwf abbiamo progettato e costruito un modulo di Aula Natura che sia replicabile anche in quelle aree del paese dove non è semplice l’accesso a parchi naturali fruibili anche dai ragazzi. Queste aule sono percorsi didattici ma anche ricreativi. Sono luoghi che volgiamo regalare alle scuole, in cui gli studenti stiano all’aperto, ma dove bambini e ragazzi possano giocare, imparare, relazionarsi con i compagni e riconquistare il rapporto con la natura», aggiunge il direttore scientifico del Wwf Italia. Sono spazi che, come sta già accadendo nella bergamasca, sono utilizzabili già oggi perché garantiscono il necessario distanziamento tra gli studenti.

Investire nella scuola significa piantare semi di sostenibilità

Lo stagno, le piante officinali, i rampicanti e la piccola casina di legno, insieme al «condominio» per insetti, non osservano distanze di sicurezza nei 100 metri quadrati in questo spazio che, di fatto, è una speciale aula scolastica. Assolutamente e naturalmente Covid free. Senza banchi, né lavagne e con il cielo come tetto questa aula aspetterà la pioggia, vedrà la neve, fiorirà in primavera.

L’Aula crescerà, come le conoscenze dei giovani studenti sulla natura, rigogliosa e si popolerà di insetti e farfalle diventando per i 300 bambini della primaria Giovanni Pascoli di Scanzorosciate, uno straordinario libro aperto anche sulle stagioni, sul tempo che cambia, sulla natura e sulle sue leggi che chiedono di essere osservate, capite e rispettate.

Per l’aula nella bergamasca ci sono voluti due mesi per la costruzione con un impegno di spesa di oltre 15mila euro, in collaborazione con l’Oasi Wwf Valpredina, hanno portato all’inaugurazione della prima di una decina di analoghe “aule” che l’associazione realizzerà nel Paese

Aule Natura strumenti per comprendere e invertire il cambiamento climatico

Dopo le ferite che ci ha lasciato il Covid, quest’aula è anche un simbolo di una ripartenza positiva che, nel segno della natura, dà speranza. Una speranza che ha sede non solo nell’Aula Natura ma anche nella scuola come istituzione: «I nostri ragazzi studiano in classe tante materie tra cui manca un’essenziale educazione all’ambiente, alla sua conoscenza e comprensione e al suo rispetto, che tra le materie scientifiche viene ad oggi solo sfiorata», continua Galaverni. Uno degli obiettivi dell’Aula Natura è e sarà mettere gli studenti di fronte alle sfide, complessissime, del nostro tempo, «il cambiamento climatico così come la pandemia sono correlati al nostro rapporto errato con la natura. L’Aula Natura pensiamo fornisca gli strumenti per far comprendere ai ragazzi l’impatto dei cambiamenti climatici ma anche per agire in modo responsabile nelle stesse scuole così come a casa per invertire la rotta», conclude Marco Galaverni, direttore scientifico del Wwf Italia.

In apertura foto di ©Alex Persico


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