Attivismo civico & Terzo settore

Servizio civile, l’appello di Vita nelle mani della presidente del Senato Casellati

La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati è intervenuta al Palazzo della Ragione a Padova per “Le parole del volontariato”, nel corso del quale ha ricevuto il riconoscimento quale “Presidente degli Ambasciatori di Padova, Capitale europea del volontariato”. Maria Chiara Gadda, intanto, lancia una call per l'impegno di deputati e senatori

di Redazione

Riccardo Bonacina che ha condotto un talk con i volontari di Per Padova noi ci siamo e una rappresentante del Servizio civile veneto, ha, alla fine del dialogo su “Le parole del volontariato”, consegnato il numero di Vita dedictao al rilancio del Servizio civile che cotiene l'appello di 132 personalità della cultura, del giornalismo, del mondo ecclesiale e della società civile nelle mani della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, perchè la politica non continui a dire no a decine di migliaia di ragazzi che vogliono impegnarsi per le proprie comunità.

“Padova Capitale Europea del Volontariato non è semplicemente un titolo o uno slogan. È il coronamento di un percorso che ha visto la città distinguersi anche nel panorama internazionale per la sua vocazione solidaristica”. Lo ha detto la presidente del Senato, nel suo intervento al Palazzo della Ragione a Padova per “Le parole del volontariato”, nel corso del quale ha ricevuto il riconoscimento quale “Presidente degli Ambasciatori di Padova, Capitale europea del volontariato”.“Se dovessimo descrivere l’identikit del volontario – ha proseguito la seconda carica dello Stato – potremmo usare una sola parola: gratuità. La voglia di ‘dare’ senza pretendere nulla in cambio, consapevoli che aiutando gli altri si riceve molto più di quanto si dona. Questo è quello che i volontari raccontano. Un ‘effetto moltiplicatore’ – ha concluso Casellati – che crea valore aggiunto per chi sceglie questo percorso. Ma che al contempo crea valore aggiunto per l’intera società di riferimento”. “È un riconoscimento”, ha continuato la Casellati, “che mi fa molto piacere perché viene da Padova Capitale del volontariato: Padova è la mia città, a Padova ho i miei affetti e le mie radici e perché oggi con il suo ruolo di Capitale europea del volontariato dà un messaggio in un periodo difficile per il nostro Paese. Un messaggio di solidarietà e di speranza, di costruzione di una società dell’amore e dell’altruismo a fronte di quella che è una società del rancore e dell’odio”. Sul terreno del volontariato, ha aggiunto la seconda carica dello Stato, “mi sono sempre impegnata anche perché al Senato ho istituito già lo scorso anno un premio del volontariato proprio perché si sappia quello che i volontari, considerati gli invisibili della nostra società, fanno tutti i giorni per gli altri. I volontari – ha proseguito la presidente del Senato – dicono sempre qualcosa che mi colpisce ossia che ricevono molto di più di quello che danno, e questa è una grande cosa dal punto di vista delle relazioni personali e dal punto di vista del sociale. Anche quest’anno avremo il Premio al Volontariato che si terrà in Senato il prossimo 14 novembre e continuerò questa tradizione per dare spazio a questa realtà che lo merita davvero”, ha concluso Casellati.

La deputata Maria Chiara Gadda ha, da parte sua, preso carta e penna per scrivere ai colleghi deputati e senatori perchè raccolgano l'appello della società civile. Ecco cosa scrive nella mail: “Carissime colleghe e colleghi, Lo scorso 9 ottobre una rete di importanti realtà del Terzo Settore, e numerosi rappresentanti della società civile, del mondo accademico e religioso, hanno promosso su VITA un appello rivolto al governo a favore del servizio civile universale.
Tra il 2010 e il 2019 le richieste da parte dei giovani sono state 787.051. E con la recente riforma del servizio civile universale, la possibilità di fare un servizio alla comunità sarebbe dovuta diventare un diritto per ogni giovane tra i 18 e i 28 anni. Questi numeri raccontano in modo molto chiaro quanto questa esperienza sia stata colta come opportunità dai nostri ragazzi, all’interno di un modello generativo che valorizza competenze, responsabilità e innovazione sociale, e progetti di rete territoriali in grado di rafforzare la positiva collaborazione tra istituzioni territoriali, terzo settore e mondo della formazione ed educazione. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di rafforzare questo strumento. Come riporta l’appello di VITA, mobilitare maggiormente questa riserva del bene comune significherebbe dispiegarle per attività e servizi per le persone più fragili, per contrastare il digital divide dei bambini e delle famiglie più povere, per dare continuità all’assistenza delle persone disabili, per fare volontariato nelle mense dei bisognosi, leggere un libro o distribuire cibo e medicinali agli anziani soli. Negli ultimi dieci anni sono stati oltre 500mila i ragazzi che non hanno potuto fare questa esperienza di vita, a causa della carenza di posti messi a bando. Per questi motivi, credo che raccogliere questa sfida in Parlamento e trasversalmente ai nostri partiti di appartenenza muovendoci in modo congiunto, possa essere un segnale positivo nei confronti del Paese. Ti chiedo di segnalarmi la tua disponibilità a raccogliere questo appello, affinché possiamo incontrare i promotori di questa campagna e lavorare ad una proposta da potere presentare all’interno dei prossimi provvedimenti, anche attraverso una specifica finalizzazione delle risorse a disposizione”.

Dopo la mobilitazione promossa da Vita la parola ora passa alla politica, saprà raccogliere la sfida di una società che chiede di potersi impegnare?


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