Attivismo civico & Terzo settore

I volontari: tagliare il Servizio Civile sarebbe grottesco

Tra i firmatari dell'appello di Vita anche la presidente della Consulta Nazionale Servizio Civile Universale, Feliciana Farnese e il rappresentante nazionale dei Volontari in Servizio Civile e promotore della campagna CentoXCento Servizio Civile, Giovanni Rende

di Redazione

«La Consulta, alla luce del decreto 40, si è costituita il 29 luglio scorso. Il sistema è cambiato con una riforma che stiamo imparando a conoscere in questi mesi e nel contempo c’è stata la grande prova della pandemia. Sono emerse tantissime criticità: penso in particolare all’organizzazione per sedi di servizio che risulta poco elastica, alle attività dei progetti che sono organizzate in maniera troppo complessa, e all’idea dei programmi di intervento che all’atto pratico rischiano di essere un fardello burocratico ed economico enorme per gli enti con una ricaduta concreta molto limitata».

Così Feliciana Farnese, presidente della Consulta Nazionale Servizio Civile Universale spiega le difficoltà del mondo del Servizio Civile, spiegando come «nonostante questo il Covid ci ha restituito un sistema che, nonostante tutti questi limiti, è stato profondamente resiliente e ha dato prova non solo di funzionare ma di essere una vera risorsa». Questo è il motivo per cui «sottoscriviamo convintamente l’appello di Vita», spiega aggiungendo che «fatto salvo l’orizzonte dell’universalità del servizio civile, come dice anche la riforma, oggi è impensabile che lo Stato non investa per mantenere i posti disponibili per i volontari in linea con gli anni scorsi». Per Farnese è «una battaglia che ci vede in campo anche con una campagna dedicata, “100% servizio civile”. L’aumento del fondo nazionale del fondo per il servizio civile è un tema che non interessa solo gli enti ma tutta la società civile, per l’impatto straordinario che queste attività generano. Questi progetti sono infatti economie, redditi, servizi».

Il rappresentante nazionale dei Volontari in Servizio Civile e promotore della campagna CentoXCento Servizio Civile è Giovanni Rende, anche lui firmatario del nostro appello al Governo, secondo cui «le risorse per il Sc sono sempre state inadeguate, c’è sempre stato uno scarto tra progetti presentati e progetti finanziati. Ma all’orizzonte abbiamo un panorama ancora più drammatico. Laddove in questi anni si è cercato di mantenere il contingente intorno alle 40mila unità rischiamo di scendere a 18mila nei prossimi due anni». Ecco allora la scelta di sottoscriviamo l’appello di Vita «perché questo taglio è grottesco anche a fronte di quello che i giovani in servizio civile hanno dato in una situazione complicata come quella della pandemia. Un dato su tutti: in Lombardia a fronte dell'emergenza era stata data la possibilità ai volontari di rimanere a casa, continuare a percepire l’assegno e non recuperare il servizio saltato. Nonostante questo l’80% dei ragazzi ha deciso di continuare le proprie attività. A fronte di una dimostrazione di coraggio e voglia, considerando anche i rischi per le proprie famiglie, penso che le risorse siano dovute». A questo si aggiungono motivazioni ulteriori «che abbiamo portato avanti anche con la nostra campagna “100% servizio civile”» aggiunge Rende, «Penso all’impatto sulla popolazione delle attività che questi giovani portano avanti. L’impatto sui giovani stessi, che trovano sbocchi lavorativi e fanno esperienze formative. Insomma il servizio civile è un sistema efficace ed efficiente che è strategico per il Paese».


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Nella foto la Consulta Nazionale Servizio Civile Universale


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