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Famiglia & Minori

Neonato abbandonato: quanti genitori sono ancora troppo soli?

La notizia del neonato ritrovato per strada a Verona rilancia la necessità urgenti di reti di supporto alla genitorialità, cominciando dall'informazione sul parto in anonimato e sulle culle per la vita, proseguendo nell'accompagnare i genitori nel loro percorso. Gli interventi di Paola Crestani e Marco Griffini

di Redazione

È stato abbandonato all'angolo di una strada, a Verona, poco dopo la mezzanotte. A qualche ora di distanza, sembra che il bimbo abbia quattro mesi. «Una notizia che lascia senza parole e che induce ad amare riflessioni: quanto ancora c'è da fare per garantire ad ogni bambino tutta l'attenzione, la cura, la protezione che merita? Quanti genitori si sentono ancora troppo soli e non sanno che possono essere accompagnati nel loro percorso, qualunque esso sia?», commenta Paola Crestani, presidente del CIAI. «Sono questi pensieri che animano il lavoro di CIAI da più di 50 anni e notizie come questa ribadiscono che non è ancora venuto il momento di abbassare la guardia. Per quel piccolo e per i tanti bambini vulnerabili e soli».

Che fare? «Bisogna investire il prima possibile sulle culle per la vita», afferma Marco Griffini, presidente di AiBi, che chiede anche «l’istituzione di una legge che preveda l’obbligo, per ogni comune o almeno per ogni capoluogo di provincia, di predisporne una sul proprio territorio». In secondo luogo bisogna che il Governo e le istituzioni «investano su una comunicazione efficace e multilingue che informi dell’esistenza della legge sul parto in anonimato. Bisogna promuovere queste realtà, farle conoscere. Soprattutto a chi è più difficile da raggiungere, come per esempio donne straniere e fragili, che non si può certo sperare sappiano da sole, per mezzo di qualche illuminazione improvvisa, dove reperire le informazioni. In televisione passano pubblicità istituzionali di ogni tipo, ma nessuna sulla salvaguardia della vita dei neonati».

Foto Unsplash


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