Politica & Istituzioni

Co-progettazione, quel muro di gomma delle pubbliche amministrazioni

Riceviamo e pubblichiamo una lettera del presidente di un ente di Terzo settore dei Varese: «Malgrado il decreto “Semplificazioni” ha ribaltato un'interpretazione particolarmente restrittiva del Consiglio di Stato circa gli articoli 55 e 56 del CTS, la nostra amministrazione comunale non si rende disponibile a un confronto vero con le organizzazioni sociali»

di Arturo Bortoluzzi

Gentile direttore,

è con sommo piacere che leggo su Vita un approfondimento del presidente di Terzjus Luigi Bobba a proposito di due interventi – uno di tipo giurisprudenziale, l'altro di carattere normativo – che hanno impresso una svolta importante circa l'interpretazione e l'applicazione degli articoli 55 e 56 del Codice del Terzo settore (CTS).

I due articoli rappresentano, all'interno del CTS, un'innovazione particolarmente significativa in quanto introducono gli istituti della c.d. “Amministrazione condivisa”, mediante la quale si dà piena applicazione al principio di sussidiarieta' orizzontale. Principio inserito per la prima volta nella Carta costituzionale con la riforma del 2001 (art.118). L'ultimo comma di tale articolo prevede, in modo limpido e inequivocabile, che le diverse articolazioni delle Stato “favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, nello svolgimento di attivita' di interesse generale, secondo il principio di sussidiarietà”.

Ebbene, prima la sentenza della Corte costituzionale numero 131 del giugno 2020 (relatore il professor Antonini) e poi un emendamento introdotto nella conversione in legge del decreto “Semplificazioni”, hanno ribaltato un'interpretazione particolarmente restrittiva del Consiglio di Stato (parere 2052/2018) circa gli articoli 55 e 56 del CTS.

La novità è tale che le pubbliche istituzioni fanno una incredibile fatica ad adattarsi alle regole di Legge come al disposto della richiamata sentenza della Corte costituzionale.

Ogni volta che l’associazione che presiedo Amici della Terra Club di Varese ETS, ha chiesto negli ultimi cinque mesi alle istituzioni alle quali si è rivolta di effettuare determinate azioni, queste non hanno benché minimamente tenuto conto la possibilità di attuarle, chiamandoci in proposito. È chiaro che noi ci si è detti disponibili a collaborare anche finanziariamente alla realizzazione delle proposte da noi avanzate. Scriviamo questa nota per conoscenza al sindaco del Comune di Varese confidando possa essere propenso ad organizzare una videoconferenza aperta a tutti gli enti pubblici e alle persone interessate e interessabili, volta ad approfondire i temi trattati con la presente. Quando e se il Sindaco vorrà risponderci, sperabilmente in maniera favorevole, certamente sarebbe importante che il Suo giornale potesse pubblicizzare e fare Sua una simile iniziativa.


*presidente di Amici della Terra Varese


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