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La sfida di questi tempi è la “gentilezza”

Orsola Rosetta D’Agata primo assessore comunale alla Gentilezza in Emilia Romagna racconta come con la rete nazionale degli assessori con questa delega particolare «ci occupiamo di buona educazione, del rispetto verso il prossimo e la cosa pubblica, del prendersi cura di chi è in difficoltà, di accrescere lo spirito di comunità». Online un appello ai giovani

di Laura Solieri

In occasione della Giornata mondiale della Gentilezza (13 novembre), abbiamo fatto due chiacchiere con Orsola Rosetta D'Agata, la prima, un anno fa, ad essere nominata assessore alla Gentilezza in Emilia-Romagna e che fa parte della Rete nazionale degli assessori con questa delega particolare.

«Il sindaco Monja Zaniboni ha accolto l'invito di due associazioni piemontesi, Cor et Amor e Mezzopieno, che nel 2019 hanno proposto alle amministrazioni comunali italiane di adottare buone pratiche in occasione della Giornata mondiale della Gentilezza e con grande orgoglio porto avanti questa delega che si affianca a quella ai Servizi Sociali e alla Persona e Pari Opportunità per il comune di Camposanto» spiega D’Agata (nella foto), che è nata e cresciuta a Milano e vive a Camposanto, nel modenese, da una quindicina di anni.

Mantenere la distanza, indossare la mascherina e porre in essere tutto quello che ci può preservare dal contagio, oggi, è la prima forma di rispetto e gentilezza che possiamo e dobbiamo praticare.
Prendersi cura del bene pubblico è un atto di gentilezza così come scegliere le parole giuste da usare, curare il linguaggio, il dialogo, i gesti, coltivare la socialità anche e soprattutto in un momento storico come questo in cui sembra impossibile.

«Nonostante sia stato un anno complicato, sono tante le iniziative portate avanti all’insegna della gentilezza – afferma l’assessore – In collaborazione con l’assessorato alla Promozione del territorio, ad esempio, all’ingresso del comune abbiamo istituito l’Albero della gentilezza dei nuovi nati, dove vengono posti i nomi e la data di nascita e ogni mese facciamo un post sui social dedicato ai nuovi arrivati. Con i commercianti, inoltre, siamo riusciti a fornire un carnet di buoni per i neo genitori da spendere per i loro bambini».

Un altro albero della gentilezza è stato fatto, lo scorso Natale, nell’ingresso della scuola elementare del paese, grazie alla collaborazione di bambini e insegnanti che lo hanno addobbato con messaggi gentili: permesso, buongiorno, scusami, ti voglio bene, mi dispiace, per favore, parole spesso dimenticate nel linguaggio giovanile meno attento ai bisogni emotivi dell’altro.

Un aspetto interessante è che la proposta di candidatura ad assessore alla Gentilezza può essere presentata anche da bambini e ragazzi del comune, per esempio con l’aiuto degli insegnanti (nell’ambito di educazione civica o educazione ai valori), possono scrivere una lettera al proprio sindaco, presidente di Provincia/Città Metropolitana o di Regione, specificando i motivi della propria richiesta.

«In occasione della Giornata contro gli sprechi alimentari – prosegue D’Agata – Con i ristoranti e gli agriturismi locali, sempre per le scuole, abbiamo consegnato il banner del Piatto viola della gentilezza per invitare a mettere nel piatto solo quello che mangiamo e a non sprecare risorse. La grande sfida di oggi è creare situazioni di gentilezza anche quando non se ne ha voglia, spinti dal fatto che anche nelle brutte esperienze possono nascere belle collaborazioni e belle idee – sostiene D’Agata – Come assessori alla Gentilezza a livello nazionale, l’intento è mantenere un filo diretto con la cittadinanza per farci sentire presenti e grazie al nostro coordinatore Luca Nardi, molto attivo, ci occupiamo di buona educazione, del rispetto verso il prossimo e la cosa pubblica, del prendersi cura di chi è in difficoltà, di accrescere lo spirito di comunità».

Una spinta gentile, un pungolo istituzionale a creare cose buone, insieme, come unire le generazioni facendo visite di comunità alle case di riposo, per una tombola e una fetta di torta in compagnia quando sarà di nuovo possibile, o una telefonata a casa. «In occasione del lockdown, come è successo in tanti altri comuni, abbiamo telefonato a tutti gli anziani del paese anche solo per scambiare due parole ed è stato uno scambio molto utile, interessante, toccante» conclude D’Agata, lanciando un appello ai più giovani e non solo in occasione di questa giornata gentile.


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