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Cooperazione & Relazioni internazionali

Yemen: prolungato lo stop ad armi italiane verso Arabia Saudita e Emirati

La Commissione Esteri della Camera ha approvato ieri una risoluzione che proroga la sospensione in atto (in scadenza a gennaio 2021) e chiede al Governo di adottare gli atti necessari per revocare le licenze in essere. Rete Pace e Disarmo: «Risoluzione importante ma per essere pienamente efficace l'obiettivo finale è un embargo quantomeno europeo su tutti gli armamenti e verso tutti gli attori del conflitto in Yemen»

di Redazione

La Commissione Esteri della Camera dei Deputati ha votato ieri una risoluzione che prolunga lo stop alla vendita di bombe d’aereo e missili verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi, materiale militari che sicuramente sono stati utilizzati in passato per colpire la popolazione civile in Yemen. Si impegna il Governo anche a valutare la possibilità di estendere tale sospensione ad altre tipologie di armamenti, fino a quando non vi saranno sviluppi concreti nel processo di pace. La prima misura era già in vigore dal 2019, ai tempi del Conte I ma scadeva a gennaio 2021: la risoluzione votata ieri, a prima firma di Yana Chiara Ehm (M5S) e Lia Quartapelle Procopio (PD), va oltre rispetto alle decisioni dell'estate 2019 in quanto chiede di «adottare gli atti necessari per revocare le licenze in essere», che di conseguenza non potranno più essere riattivate nemmeno una volta che sia terminata la sospensione. Nel testo si chiede infine di valutare la possibilità di adottare mirate misure sospensive nei confronti di tutti i Paesi coinvolti attivamente nel conflitto in Yemen e dunque non solo verso i due principali attori del conflitto.

«È importante sapere che a gennaio le bombe prodotte in Italia che già hanno causato tante morti non riprenderanno a partire alla volta di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Il nostro obiettivo finale è un embargo quantomeno europeo su tutti gli armamenti e verso tutti gli attori del conflitto in Yemen e la Risoluzione votata oggi costituisce passo positivo (anche se non completo) verso un tale risultato. Accogliamo con favore questa presa di posizione della Commissione Esteri della Camera, ringraziando chi ha lavorato per renderla possibile», commenta il coordinatore campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo, Francesco Vignarca. «Ci aspettiamo ora che il Governo implementi a breve gli impegni votati dal Parlamento e faccia gli opportuni passi per allargarne ulteriormente la portata».


Già altri Paesi prima dell’Italia hanno fatto passi analoghi. Amnesty International Italia, Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia e Rete Italiana Pace e Disarmo chiedono ora al Governo di recepire in maniera rapida le indicazioni del Parlamento, in modo che la sospensione continui a rimanere effettiva anche dopo la sua prima scadenza e di farsi protagonista di una iniziativa a livello europeo volta ad un embargo completo su tutti i sistemi d’arma verso gli attori coinvolti nel conflitto e verso i Paesi che commettono violazioni di diritti umani o crimini di guerra. Lo scorso 17 settembre il Parlamento Europeo ha infatti votato una risoluzione che chiede di «avviare un processo finalizzato ad un embargo dell’UE sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita e altri membri della coalizione a guida saudita»: la decisione del Parlamento italiano è molto positiva ma per essere efficace nella risoluzione del conflitto in Yemen deve essere propedeutica ad iniziative congiunte di livello internazionale.


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