Comitato editoriale

Maria Lavezzi nuovo coordinatore del Gruppo Italiano Psicologi Sla

Professionista esperta è da anni membro dei gruppi di lavoro dell’associazione e docente del Polo Formativo Sla. L’emergenza Coronavirus non ferma l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica e il Gip-Sla. «L’impatto traumatico che la Sla comporta e la sofferenza fisica, psicologica e talvolta esistenziale che ne deriva conferma l’importanza di un approccio psicologico competente» osserva Stefania Bastianello, direttore tecnico di Aisla

di Redazione

È Maria Lavezzi (nella foto in apertura) il nuovo coordinatore nazionale del Gruppo Italiano Psicologi Sla (Gip-Sla) gruppo di lavoro nato nel 2012 all’interno di Aisla con l’obiettivo di offrire il miglior sostegno psicologico alle famiglie colpite dalla malattia.
Dirigente psicologo della Rete di Cure Palliative del Distretto Valli Taro e Ceno e dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Parma, da anni membro dei gruppi di lavoro di Aisla e docente del Polo Formativo Sla la dottoressa Lavezzi è una professionista esperta che ha tra i suoi primi obiettivi quello di continuare ad investire sulla partecipazione attiva degli psicologi, promuovendo per il 2021 percorsi di formazione, naturalmente in remoto nel pieno rispetto delle misure di contenimento dettate dall’emergenza sanitaria.

«Se è vero che siamo diventati tutti più fragili di fronte a questa pandemia che ha inginocchiato l’intera umanità, diventa forse più facile comprendere quanto sia critico dover affrontare la Sla» afferma Massimo Mauro, presidente Aisla. «Una malattia che colpisce, di fatto, l’intera famiglia che si trova costretta non solo a riorganizzarsi ma anche a riadattarsi a cambiamenti radicali pratici, affettivi e esistenziali. È una lotta, ma anche una conquista quotidiana possibile».

Aisla da sempre sostiene l’importanza dell’ascolto, dell’accompagnamento e del sostegno alle persone con Sla e delle loro famiglie, attraverso “percorsi” psicologici strutturati e gestiti da professionisti, che devono conoscere a fondo l’esperienza di chi convive con questa patologia. Gli obiettivi di un intervento psicologico sono in prima battuta quelli di contenere il disagio emozionale dovuto alle limitazioni funzionali della persona con Sla, ma anche quello del familiare che se ne prende cura (caregiver) che, a sua volta, si sente spesso impreparato e sopraffatto dall’impatto della malattia. La Sla, infatti, comporta un quotidiano scontro tra forti emozioni, drastici cambiamenti delle relazioni sociali e familiari e, non ultimo, un impegno fisico notevole per il consistente carico assistenziale. Per questo, da oltre un decennio, grazie all’impegno quotidiano delle 64 sedi presenti su tutto il territorio nazionale, Aisla supporta oltre 250 famiglie Sla con incontri periodici di Gruppo di Aiuto e percorsi individuali.

«L’impatto traumatico che la Sla comporta e la sofferenza fisica, psicologica e talvolta esistenziale che ne deriva», aggiunge la dottoressa Stefania Bastianello, direttore tecnico di Aisla, «conferma l’importanza di un approccio psicologico competente e che viene spesso integrato con l’intervento multidisciplinare del nostro Centro di Ascolto e Consulenza sulla SLA mirato a costruire insieme alle nostre sezioni, ai Centri ospedalieri di riferimento, ai servizi di Assistenza Domiciliare Integrata (Adi) e a quelli di Cure Palliative Domiciliari, una rete per una corretta presa in carico del paziente».

Oggi sono oltre 100 i professionisti che partecipano al Gip-Sla per formarsi, aggiornarsi, discutere e riflettere sulle modalità di approccio alle diverse fasi di malattia e nei diversi contesti di cura. Dal confronto plenario e dall’analisi della letteratura scientifica, sono stati elaborati diversi documenti, come quello delle “buone prassi” per l’assistenza psicologica nei diversi contesti di cura: in ospedale, al domicilio e nel gruppo di aiuto. Il documento, pubblicato nel 2017, è scaricabile online.

«Pur nella piena consapevolezza che non è possibile comprendere fino in fondo i vissuti e la sofferenza dei malati e dei loro familiari», conclude Maria Lavezzi, nuovo coordinatore del Gip-Sla, «il gruppo di studio proseguirà il confronto delle nostre esperienze professionali con l’obiettivo di offrire a noi operatori nuove indicazioni, suggerimenti e percorsi innovativi».

Per i professionisti interessati al programmi del Gip-Sla si può scrivere gipsla@aisla.it. La partecipazione al gruppo di studio è gratuita.
Per le famiglie interessate a partecipare ai Gruppi di Aiuto o ad un sostegno psicologico individuale. Il servizio è interamente a carico di Aisla e gratuito per le famiglie. Contatti centroascolto@aisla.it – Tel. 02 66.98.21.14