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Nuovo PEI, svolta o regressione?

Sarà davvero una svolta per il processo inclusivo della scuola? «Io credo proprio di sì, ma il cambiamento - come sempre diciamo - dipende anche da ciascuno di noi. Bisognerà rafforzare l'equipaggio, ma un primo giro di boa è stato compiuto»

di Francesca Palmas

Riceviamo come componenti dell’Osservatorio i documenti dagli Uffici del Ministero. Sono stati pubblicati così, in fretta e furia, in piena crisi di Governo, i nuovi modelli di PEI (uno per ogni ordine di Scuola) e le relative Linee guida del Ministero dell’Istruzione di concerto con il Ministero dell’Economia. Dopo mesi di silenzio dopo l’iniziale approvazione in Osservatorio (in attesa di un passaggio al Ministero dell’Economia che avrebbe dovuto approvare e legittimare le proposte), completamente “presi” dall’emergenza Covid-19 e relativo avvio del nuovo anno scolastico, si è scelto l’inizio del 2021 come segnale di ripartenza e di cambiamento (almeno speriamo!).

Sarà davvero una svolta per il processo inclusivo della nostra Scuola? Davvero il cambio di prospettiva bio-psico-sociale ci aiuterà a lavorare insieme in un’ottica più inclusiva e finalmente libera da pregiudizi? Io credo proprio di sì, ma il cambiamento -come sempre diciamo- dipende anche da ciascuno di noi. Da una prima lettura dei documenti pubblicati, le aperture richieste si sono mantenute, non senza grandi pressioni non solo verso il Ministero dell'Istruzione ma anche e soprattutto verso il Ministero dell’Economia, il cui obiettivo (ovviamente) lungi dall’essere quello di rispondere in maniera efficace alle esigenze degli alunni, tutti, è sempre stato quello del contenimento della spesa pubblica.

Allora come conciliare diritti e spesa? Intanto uscendo dalla logica della spesa per immettersi finalmente in quella dell’investimento, non solo per la Scuola in generale ma proprio per quella specifica sull’inclusione.

Avete presente cosa significa provare a tenere la barca nella giusta direzione anche in un mare in tempesta? Immaginiamo poi quando parte dell’equipaggio rema contro. Bene, non solo la nave è stata salvata ma si è potuta intraprendere una navigazione che va verso questa direzione. Ora dobbiamo continuare. Nessun passo indietro, anzi, bisogna rafforzare l'equipaggio dotandolo di una formazione adeguata – ottimo in quest’ottica lo stanziamento previsto dei primi 10 milioni di euro per la formazione in servizio obbligatoria per i docenti curriculari – e finalmente attuando il cambio di rotta rispetto alla delega al solo insegnante di sostegno.

In questa ottica diciamo sì, si può fare! Si può progettare in maniera personalizzata, soffermandosi su ogni singola esigenza, motivando ogni specifica esigenza compresa sia quella qualitativa che quella corrispondente quantitativa dei sostegni (non più solo del sostegno). Con la garanzia della partecipazione attiva delle famiglie negli organismi preposti a partire dai GLO. Urge adesso lavorare sulle Certificazioni e Profilo di Funzionamento nella stessa ottica ICF, pena l’impossibilità dell’utilizzo compiuto degli stessi PEI.

La vera sperimentazione degli strumenti si vedrà poi solo sul campo, noi già iniziamo “ad esercitarci”, ad Aosta come a Foggia, a Cagliari come a Venezia, perché cosa non di poco conto è che il risvolto di questo percorso, voluto dal Decreto 66/17 è proprio l’utilizzo di un linguaggio comune in tutte le Scuole del Paese, e dell’uso di strumenti, metodologie comuni, da adattare poi in base ad ogni specifica esigenza, per superare l’enorme discrezionalità ancora troppo diffusa. “Quello che è necessario per qualcuno può diventare utile per tutti”, ci piace ricordare.

Ora si tratta di mettere in pratica e continuare a migliorare sempre. Ma una cosa è certa: un primo giro di boa è stato compiuto, ora si tratta di navigare diritti verso la vera meta che è quella di rendere esigibili i diritti di tutti gli studenti e studentesse in qualunque situazione essi si trovino. Sembra sempre impossibile fino a quando non viene fatto N.Mandela

*Francesca Palmas, Responsabile Scuola dell'Associazione Bambini Cerebrolesi Italia, membro Osservatorio MIUR sull’Inclusione Scolastica

Photo by Ahmed Zayan on Unsplash


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