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Will, educare al futuro e sostenere il percorso scolastico dei ragazzi

Il progetto, promosso dall’impresa “Con i bambini” di Roma, in Sardegna è coordinato dalle cooperative sociali “Il mio mondo” di Cagliari e “Le Api” di Sant’Antioco. Un salvadanaio virtuale che consente di fare un piccolo ma significativo investimento sui figli. Le famiglie mettono da parte piccole somme, che in 4 anni si quadruplicano. I soldi vengono utilizzati per acquisti legati alle attività scolastiche ed extrascolastiche.

di Luigi Alfonso

Un salvadanaio virtuale che consente di fare un piccolo ma importante investimento sui propri figli, purché compresi nella fascia d’età che va dalla quinta elementare o dalla prima media al primo anno di scuola superiore. È quanto si propone il progetto Will – Educare al futuro, promosso dall’impresa sociale “Con i bambini” di Roma nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e cofinanziato dalla Fondazione di Sardegna. Oltre a Cagliari, hanno aderito Firenze, Teramo e Torino. In sostanza, ogni famiglia ha quattro anni di tempo per mettere da parte fino a 1.000 euro da dedicare alle spese di formazione di un figlio. È sufficiente risparmiare da 1 a 6 euro ogni settimana, versando secondo la disponibilità del momento. Quando si dovrà pagare una spesa scolastica o extrascolastica, Will quadruplicherà il piccolo risparmio: da 1.000 euro, dunque, si arriverà a 4.000 euro a fine percorso.

Il progetto sostiene le carriere scolastiche e la formazione degli studenti appartenenti a famiglie a basso reddito. Queste ultime vengono messe al centro di una progettualità condivisa tra i formatori e gli enti del territorio. Will ha riscosso un notevole successo tra le famiglie maggiormente in difficoltà dal punto di vista economico. I soldi vengono accumulati in un salvadanaio digitale che ogni famiglia può controllare sul proprio cellulare grazie all’app Oval Money. La cifra risparmiata sarà interamente restituita alla fine del progetto o addirittura prima, se si sceglierà di abbandonare Will.

«In Sardegna – spiega Marco Camboni, pedagogista, e coordinatore del progetto – l’attenzione è stata concentrata nel Sulcis Iglesiente, uno dei territori più in difficoltà dal punto di vista occupazionale e delle infrastrutture. In particolare, è stato destinato l’accompagnamento a decine di famiglie residenti nei Comuni di Sant’Antioco, Iglesias, Carbonia, Gonnesa e Fluminimaggiore. Il progetto, con il coordinamento generale della cooperativa sociale “Il mio mondo” di Cagliari e il coordinamento locale di Cinzia Micheletti, per la cooperativa “Le Api” di Sant’Antioco, consentirà di pagare mensa scolastica, mezzi pubblici, gite scolastiche, corsi sportivi e relative visite mediche, doposcuola, corsi di teatro, musica, arte, lezioni di lingua o informatica. Inoltre, le famiglie beneficiarie potranno acquistare materiale scolastico, libri, riviste e l’occorrente per le attività del doposcuola (kit sportivi, strumenti, eccetera). Will potrà aiutarle anche nell’acquisto di un pc o un tablet e nel pagamento della connessione Internet di casa».

Il benessere sociale del bambino è al centro del progetto ma sono state avviate azioni di formazione per i nuclei familiari (non solo per i ragazzi, dunque), per esempio sul fronte educativo ed evolutivo, e azioni di accompagnamento ed educazione al risparmio. Sono inoltre previsti moduli di orientamento per la scelta delle scuole superiori. Non manca il sostegno scolastico: un esperto incontra ciascun bambino più volte la settimana, per individuare un metodo di studio personalizzato.

«Tutto quello che occorreva era uno smartphone su cui installare l’App da cui gestire e controllare in ogni momento il proprio risparmio», spiega Camboni. «Naturalmente era necessario anche un conto corrente bancario su cui poi verranno versati i contributi di Will. Per il resto si tratta di un meccanismo molto semplice, che punta sull’aiuto economico e premia l’impegno al risparmio. È parte di un vero e proprio percorso di educazione finanziaria, orientamento alle scelte formative e valorizzazione delle capacità personali, rivolto all’intero nucleo familiare. In questo modo è possibile garantire ai ragazzi lo svolgimento delle attività scolastiche ed extrascolastiche, senza rinunciare a nulla».

Nell’Isola, i fondi a disposizione hanno permesso di selezionare 50 famiglie tra le tante che hanno presentato la richiesta. «Siamo partiti a febbraio, poco prima del lockdown – è il commento di Camboni – e abbiamo dovuto ritardare un po’ l’avvio perché il numero di bambini di quella fascia d’età e di quello specifico territorio non raggiungeva il tetto previsto. Così abbiamo coinvolto alcune famiglie di Cagliari e Quartu che avevano gli stessi requisiti. Tutti i nuclei hanno avuto un bonus iniziale di 500 euro, il quale è stato utilizzato subito per l’acquisto di supporti informatici che, in periodo di lockdown, hanno permesso di seguire le lezioni scolastiche a distanza e di avviare gli incontri con le famiglie. La rete territoriale è stata costruita un po’ a fatica, proprio a causa delle restrizioni. Così come i ragazzi non hanno potuto seguire tutte le attività sportive e culturali, in buona parte bloccate dalla pandemia. Attendiamo soltanto di ritornare alla normalità. Resta la bontà del progetto, al quale abbiamo aderito con entusiasmo e nel quale crediamo profondamente».