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Vita indipendente: se a Lamezia Terme i fondi non si spendono

A leggere i preso atto, tenuto conto e considerato, la sonora sconfitta per le buone prassi della Pubblica Amministrazione rilanciano sullo schiaffo morale e civico di tutte le persone con disabilità che dal 2014 ad oggi in uno degli ambiti più numerosi delle province calabresi, quello di Lamezia Terme appunto, non vedono riconosciuto il diritto ad usufruire del programma adottato dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali con d.p.r. del 4 ottobre 2013.

di Maria Pia Tucci

40.000 euro è la somma che il Comune di Lamezia Terme (CZ), dovrà restituire alla Regione Calabria per la mancata realizzazione delle attività di progetto legate alla vita indipendente delle persone con disabilità per l’annualità 2014.

Il decreto dirigenziale della Regione Calabria N° 511 del 22 gennaio 2021 ha in oggetto il decreto di ingiunzione somme ex artt. 40 bis e 40 ter della l.r. n. 8/2002 ambito territoriale di Lamezia Terme- fondo ministeriale. "progetto sperimentale di vita indipendente" per persone con disabilità – annualità 2014”.

A leggere i preso atto, tenuto conto e considerato, la sonora sconfitta per le buone prassi della Pubblica Amministrazione rilanciano sullo schiaffo morale e civico di tutte le persone con disabilità che dal 2014 ad oggi in uno degli ambiti più numerosi delle province calabresi, quello di Lamezia Terme appunto, non vedono riconosciuto il diritto ad usufruire del programma adottato dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali con d.p.r. del 4 ottobre 2013.

A quanto si legge nel decreto di ingiunzione emanato dalla regione Calabria il Comune di Lamezia Terme non avrebbe inviato le rendicontazione di spese relative ai fondi assegnati e nonostante le sollecitazioni e anche l’ avviso, datato novembre 2019, dell’ avvio del procedimento di recupero della somma non rendicontata, gli uffici competenti del comune capofila del progetto non avrebbero “inteso formulare osservazioni” arrivando dunque a decretare che la Regione Calabria “ingiunge all’Ambito Territoriale di Lamezia Terme la restituzione totale, alla Regione Calabria, dell’importo di € 40.476,26 (euro quarantamilaquattrocentosettantasei/26) di cui € 40.000 a titolo di contributo ed € 476,26 a titolo di interessi legali maturati dalla data dell’accredito 11.08.2017 e sino al 28.02.2021 da versare entro 30 (trenta) giorni decorrenti dalla notifica del presente decreto”.

Ma dietro i numeri e le parole burocratesi ci sono le persone, con disabilità gravi o gravissime, le famiglie che pensano e investono nella speranza, sostenuta dell'art. 19 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e dal diritto sancito ad una vita equiparata e il più possibile " indipendente” e di “inclusione nella società".

Così per la famiglia di Antonio Saffioti, giovane lametino affetto da distrofia muscolare di Duchenne, che aveva trasformato la sua disabilità in impegno civile e sociale. Egli, scomparso il 20 giugno del 2020, nel dicembre del 2019 aveva deciso di aderire al programma di vita indipendente di cui l’ambito di Lamezia Terme era destinatario.

«Sette mesi in cui abbiamo sperimentato insieme ad Antonio un nuovo modello. – racconta papà Pino Saffioti- e nonostante poi l’arrivo dalla Pandemia egli ha voluto continuare perché ci credeva alle forme di sperimentazione e inclusione per sé stesso e per altre le persone con disabilità».

«Voglio essere da esempio, diceva Antonio – continua Pino Saffioti – ed era lui stesso a presentare la rendicontazione mensile delle spese sostenute, perché il Comune non ci aveva dato neanche l’anticipo previsto».

«Abbiamo appreso dai giornali – conclude Pino Saffioti – del decreto ingiuntivo a carico del Comune di Lamezia Terme e se da un lato ci chiediamo quando potremo avere e se riavremo quanto anticipato per il programma di vita indipendente che Antonio aveva voluto intraprendere, dall’ altro pensiamo a chi questo progetto vorrebbe viverlo e si trova costretto a rinunciarci perché non ha il sostegno economico che gli spetta di diritto».