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“Vita Nuova”, quando i film dialogano

Al via il 23 febbraio, per la prima volta in digitale, la XXIV edizione del Tertio Millennio Film Festival che ha come fil rouge la frase del poeta Friedrich Hölderlin “Dove c’è pericolo cresce anche ciò che salva”. La kermesse presenta una selezione di pellicole e corti da tutto il mondo. Le giurie sono guidate da Giulio Base e Laura Delli Colli. Ticket online dal 18 febbraio

di Redazione

Sullo schermo si potranno vedere spunti di ripresa e di salvezza per individui e società grazie alla XXIV edizione del Tertio Millennio Film Fest (Tmff), il festival del dialogo interculturale e interreligioso organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo. Un’edizione in digitale che si svolgerà su su MYmovies.it, dal 23 febbraio al 2 marzo e che in questo 2021 traendo spunto da una citazione del poeta Friedrich Hölderlin propone una lettura dell’attualità partendo da “ciò che salva”.
“Vita Nuova – Dove c’è pericolo cresce anche ciò che salva” questo il titolo del Tmff, un titolo spiegano Marina Sanna e Gianluca Arnone, direttori artistici del festival, nato nel 1997 per volere di Papa Giovanni Paolo II che «rimanda a Dante Alighieri nel 700° anniversario della sua morte, muovendo dall’idea di rinascita, che diventa oggi un invito a guardare oltre la pandemia, a costruire un orizzonte ampio che superi, comprendendola, l’esperienza della perdita, della lacerazione individuale e sociale, della crisi». Un orizzonte precisano Sanna e Arnone «disegnato con una selezione di film da tutto il mondo, 7 anteprime nazionali e una vetrina importante per i giovani autori dei cortometraggi nel concorso a loro dedicato».

«Tertio Millennio Film Fest vuole mostrare l’inizio di un sentiero che corre lungo la direzione da cui viene il dono della Salvezza» spiega monsignor Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo evidenziando il significato della nuova edizione del festival. «Custodisce frammenti di salvezza la pluralità degli sguardi artistici sulla realtà che ci propongono i registi delle sedici opere in concorso con la varietà di esperienze che narrano in una edizione che, nonostante la dimensione digitale, non manca di essere occasione di incontro e confronto, come da tradizione del festival».

Gli otto lungometraggi in concorso sono anteprime mondiali, europee e italiane, provenienti da diversi Paesi, dalla Repubblica Dominicana alla Lapponia passando per il Lesotho e la Bulgaria, e offrono un panorama di storie distanti ma che hanno in comune il desiderio di una “vita nuova” che non può più attendere di essere vissuta.
A valutare i lungometraggi, come da tradizione, una giuria espressione di tutte le comunità religiose coinvolte nel festival – cattolica, protestante, ebraica, musulmana, buddhista e induista – che diviene così luogo di dialogo interreligioso e confronto su temi comuni muovendo da punti di vista diversi e talvolta diametralmente opposti. A presiederla il regista, attore e sceneggiatore Giulio Base, che si avvicina a questo ruolo «col massimo senso di responsabilità possibile e ovviamente con estrema attenzione verso i film che verranno presentati, ascoltando con cura i giurati dello splendido gruppo interreligioso».

Una selezione che interroga la nostra sensibilità, scandagliando temi universali e profondi: le inquietudini degli adolescenti (Adoration di Fabrice du Weltz – nella foto), la crisi della comunità (The Last Ones, di Veiko Õunpuu), il rapporto tra memoria e oblio (Oylem, di Arthur Borgnis), l’irruzione del miracolo (Liborio, di Nino Martínez Sosa), l’inviolabilità del Sacro (This is not a Burial, It’s a Resurrection, di Lemohang Jeremiah Mosese), il conflitto tra aspirazioni individuali e legami affettivi (German Lessons, di Pavel G. Vesnakov), l’accettazione del lutto (The Fisherman’s Daughter, di Ismail Safarali – nell'immagine in apertura), la necessità di una vera giustizia (Uguarded, Simonetta d’Italia-Wiener), come descritto nelle schede di presentazione e nel catalogo.

Anche in questa nuova veste digitale, il Tmff non perde la propria natura di ascolto e dialogo, di approfondimento dei temi proposti e trattati dai film, e lo fa attraverso il confronto con lo sguardo di professionisti, esponenti del mondo della Chiesa, della cultura, della comunicazione per offrire al pubblico una chiave di lettura nuova e più occasioni di riflessione. Il dialogo ha caratterizzato i lavori del tavolo interreligioso e lo dimostrano i contributi presenti nel catalogo.

Ricca di spunti sull’attualità la riflessione pubblicata nel catalogo del festival del cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che ha sottolineato il significato profondo della rinascita, ricorrendo a un simbolo strettamente legato all’iconografia cristiana: «In questi tempi così immemori delle radici storiche, culturali e religiose della nostra società (…) l’arte in tutte le sue tipologie, compresa quella cinematografica, può far sbocciare la “vita nuova”».

Anche il sito web del festival è luogo di dialogo, con contributi proposti da esperti affinché allo spettatore sia offerta una lettura del film completa, con punti di vista diversi.
Emanuela Confalonieri, professoressa ordinaria in Psicologia dello sviluppo e dell'educazione dell’Università Cattolica di Milano, offre una riflessione legata al tema centrale in Adoration e cioè l’inquietudine degli adolescenti che durante la pandemia è diventata «un silenzio difficile da capire e sostenere».

Propone un suo contributo anche Marco Dal Corso, professore ordinario dell’Istituto di Studi Ecumenici di Venezia, traendo spunto da Liborio e affrontando un tema cruciale come quello dell’ambiente: «Il mondo contadino difendendo le sue memorie ricorda a tutti la destinazione universale dei beni e difendere una memoria diventa, perciò, avere proposte per il futuro». La ricerca di una via di recupero alternativa alla pena detentiva – tema del documentario Unguarded – è invece al centro della riflessione di Luigi Pagano, inventore del “progetto Bollate”, volto alla graduale inclusione sociale dei detenuti, che, citando una ricerca condotta da Daniele Terlizzese per il Sole 24 ore, sottolinea che: «Il rispetto della dignità del detenuto finisce per produrre sicurezza. (…) Non è vero che, nel ridurre la recidiva, niente funzioni. Anche solo condizioni dignitose, in un contesto responsabilizzante e operoso, sembrano efficaci. E queste condizioni sono certamente realizzabili dalla politica carceraria.”

È possibile consultare tutti i contributi nel catalogo sul sito tertiomillenniofilmfest.org durante il festival.

Laura Delli Colli, presidente della Fondazione Cinema per Roma e del Sngci, guiderà invece i giovani esponenti delle comunità religiose che valuteranno gli 8 cortometraggi in concorso. «Nei piccoli film che la nostra Giuria è chiamata a giudicare ci sono molte domande, ma in tutti è nascosta una possibile risposta», spiega Delli Colli «perché ciò che salva può essere la speranza, l’elaborazione di un lutto. O anche solo uno sogno, una di quelle meravigliose fantasie di cui il cinema vive comunque, anche senza uno schermo acceso».

Ai vincitori viene assegnato il premio Tertio Millennio, rappresentato da una targa realizzata e donata dallo scultore orafo Lucio Minigrilli.

Da giovedì 18 febbraio è possibile acquistare i biglietti sul sito MYmovies.it per la visione dei film, con la presentazione da parte del regista e un commento critico a cura della redazione della Rivista del Cinematografo, e dei cortometraggi.
Il costo per la visione di un singolo lungometraggio è di 1.99 €, quello del cortometraggio 0,99€.
L’abbonamento all’intero festival è di 7,99€. I contenuti extra sono gratuiti.

A completare il programma l’esperienza di formazione allo sguardo proposta dalla FEdS agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola del Miur e del Mibact.

Quest’anno inoltre il Tertio Millennio Film Fest vede la collaborazione di Wanted Cinema, l’etichetta distributiva di Anastasia Plazzotta che da sempre si fa portavoce di un cinema coraggioso e non convenzionale chel si concretizzerà in un premio alla distribuzione. L’etichetta si impegna infatti a distribuire sul territorio nazionale uno dei titoli in concorso. Questo consentirà alla pellicola premiata di essere distribuita nelle sale italiane.

Partner e sostenitori

Anche quest'anno il Tertio Millennio Film Fest ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica quale premio di rappresentanza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Il festival, associato all’AFIC, si svolge con il contributo della DG Cinema e Audiovisivo del MiBACT, il patrocinio della Regione Lazio, dell’Assessorato alla Crescita Culturale del Comune di Roma e della Roma Lazio Film Commission. Con il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, il Pontificio Consiglio della Cultura, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, l’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana, l’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della CEI, il Cortile dei Gentili, il Pitigliani – Centro Ebraico Italiano, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la Comunità Religiosa Islamica Italiana, l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, l’Associazione Internazionale Protestante Cinema INTERFILM, l’Associazione Protestante Cinema “Roberto Sbaffi”, l’Unione Induista Italiana, l’Unione Buddhista Italiana, il Centro Culturale di Milano, Wanted Cinema. E poi i media partner Avvenire, SIR, Rivista del Cinematografo, TV2000, Vita, Confronti, Radio in Blu, MYmovies.


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