Sanità & Ricerca

Fra Pietro Cicinelli: «Il nostro voto di Ospitalità ci guida anche oggi»

In occasione della festa di San Giovanni di Dio (8 marzo), fondatore dei Fatebenefratelli, il presidente di Afmal, l’Associazione con i Fatebenefratelli per i Malati lontani, parla dell’attualità di una missione a servizio dei malati e dei poveri. In un anno complicato dalla pandemia l’associazione ha continuato nella sua opera in Italia e nel mondo

di Antonietta Nembri

L’8 marzo i Fatebenefratelli celebrano il loro fondatore, San Giovanni di Dio vissuto in Spagna nel 1500. All’ordine ospedaliero da lui fondato si devono i primi ospedali moderni, mentre il nome deriva dalle parole che San Giovanni di Dio e i suoi collaboratori accompagnavano all’azione: «Fate bene fratelli, fate il Bene che potete fare».
L’Afmal – Associazione con i Fatebenefratelli per i Malati lontani è una Ong attiva sia in Italia sia in diversi Paesi come le Filippine e le Isole Salomon e il suo presidente fra Pietro Cicinelli tiene a precisare l’attualità del messaggio e dell’opera del fondatore «l’opera di san Giovanni di Dio e dei Fatebenefratelli è sempre attuale e si realizza quotidianamente a favore di migliaia di persone malate e bisognose, memori del messaggio di Gesù che i poveri e i malati sono sempre con noi e possiamo beneficarli in qualsiasi momento». Il riferimento spiega fra Pietro è all’episodio raccontato dal vangelo di Marco in cui una donna versa del profumo prezioso sui piedi di Gesù.

Ma come l’Ordine e l’Afmal portano oggi avanti nella pratica il messaggio di San Giovanni di Dio? «L’Ordine ospedaliero realizza il messaggio di san Giovanni di Dio con oltre 300 opere ospedaliere, sanitarie e assistenziali, specialmente nelle nazioni più povere. Realizza il carisma della Ospitalità mediante i religiosi Fatebenefratelli e gli oltre 40mila collaboratori, volontari e benefattori. Infatti, accanto ai tre voti di povertà, castità e obbedienza noi facciamo anche un quarto voto che è proprio quello dell’ospitalità dedicandoci al servizio degli ammalati» spiega il presidente. «L’opera svolta a favore dei malati e dei poveri è altamente qualificata e sempre in costante trasformazione, per rispondere ai bisogni sanitari e assistenziali in ogni circostanza».

Da oltre un anno la pandemia ha sconvolto la vita di tutti, mettendo a repentaglio al salute e la vita delle persone. L'Afmal, come l’intero mondo sanitario si sono ritrovati in prima fila nel rispondere sia alla sfida sul fronte della salute sia su quello della crisi sociale che ne è conseguita, con grande aumento di poveri. «La pandemia causata dal virus Covid-19 si è estesa in tutto il mondo ed è difficile combatterla e limitarla, anche a causa della rapida mutabilità del virus. Purtroppo dura da oltre un anno e non accenna a diminuire, nonostante l’aumento dei vaccini prodotti», osserva fra Cicinelli. «Gli ospedali Fatebenefratelli si sono attrezzati con appositi reparti per i malati Covid e con l’uso di numerosi presidi difensivi per gli operatori sanitari. Sono diventati, come l’ospedale San Pietro di Roma, anche Centri di vaccinazione non solo per i collaboratori ma anche per la popolazione circostante, specialmente per gli anziani. L’Afmal, da parte sua ha dovuto cambiare i programmi e le iniziative per la raccolta dei fondi necessari per realizzare i programmi di aiuti sia in Italia che all’estero». Come per molte realtà sono saltate diverse iniziative tradizionali «di solito si facevano delle cene, ma non le abbiamo potute realizzare e così abbiamo organizzato una “Cena sospesa” e tante altre iniziative per raccogliere fondi e sensibilizzare anche sul 5 per mille», precisa.

Anche se a rilento e con interruzioni tra le iniziative che continuano «si continua a girare con il camper nel Sannio per assistere i poveri e gli anziani nei paesi (ne avevamo scritto qui), illustra fra Pietro. Che continua: «Con le offerte raccolte l’associazione ha distribuito somme, generi alimentari e di prima necessità (nell'immagine alcuni pacchi pronti per la distribuzione) alle parrocchie di Roma, al Centro di Accoglienza beato padre Olallo a Palermo, al Centro diocesano Regina Pacis di Quarto a Napoli, per essere consegnati a famiglie bisognose».

E non è mancato l’aiuto per le attività negli altri Paesi dove Afmal è presente con dei progetti. Per esempio, racconta il presidente «nelle Filippine, Afmal ha inviato somme per riattivare il Centro poliambulatoriale a Manila, bloccato a causa di un incendio delle baracche addossate all’esterno dell’edificio. Nelle Isole Salomon è stato finanziato un sistema di lettura e refertazione delle indagini radiologiche, a favore della popolazione di diverse isole».

Anche sul fronte della raccolta fondi, rivela fra Pietro Cicinelli si segue l’esempio di San Giovanni di Dio «i Fatebenefratelli e l’Afmal chiedono insistentemente e continuamente offerte, elemosine, qualsiasi sostegno economico e distribuiscono quanto ricevono a favore dei malati e delle persone bisognose, realizzando programmi di aiuti e assistenza sia in Italia sia nelle varie parti del mondo, realizzando programmi di aiuti e assistenza».

Per fra Pietro Cicinelli il richiamo al carisma dell’ordine è molto chiaro, ordine nel quale ricorda, è entrato giovanissimo «Terminate le scuole elementari, tramite uno zio che aveva conosciuto i Fatebenefratelli a Roma, sono stato accolto nel piccolo Seminario dell’Ordine dei Fatebenefratelli a Napoli. Terminati gli studi medi, ho seguito il percorso della formazione religiosa nel Postulantato, Noviziato e Neoprofessorio a Genzano di Roma e poi ho svolto i vari incarichi di Superiore e Amministratore a Genzano, a Roma all’ospedale san Pietro e, come Superiore provinciale, per vari anni». Oggi fra Pietro coordina il Centro direzionale delle opere della Provincia romana e l’Afmal.


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