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Pietropolli Charmet: «Non togliamo la scuola ai ragazzi»

L'intellettuale e psicoterapista italiano ci parla degli effetti del Covid-19 sui più giovani e del perché è fondamentale che possano continuare ad andare a scuola, nonostante la pandemia

di Redazione

“Restituiamo la scuola ai ragazzi, non trattiamoli da disoccupati e cassintegrati”.

Gustavo Pietropolli Charmet, figura magistrale della psicoterapia in Italia, ci parla degli effetti del Covid-19 sui più giovani e del perché è fondamentale che possano continuare ad andare a scuola, nonostante la pandemia. Altrimenti il rischio è di avere “ragazzi sofferenti, annoiati, spaventati, soli e che si sentono abbandonati e privati del loro valore”.

Anzi, Charmet, che ha da poco scritto un libro molto utile per capire la società contemporanea (“Il motore del mondo”, ed. Solferino, su questo libro leggi l'intervista di Riccardo Bonacina), va oltre e dice che la situazione che stiamo vivendo potrebbe addirittura diventare un’occasione di crescita e di apprendimento.

“In questo momento i ragazzi si stanno confrontando con materie importanti come la solitudine e la morte. La scuola dovrebbe cogliere questa opportunità e fare educazione alla morte, spiegare che la vita e la morte girano assieme”. Questo aiuterebbe i più giovani a diventare adulti maturi, forti e consapevoli. Soggetti sociali che cooperano alla salvezza dell’umanità.

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