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Un lascito testamentario a favore della ricerca, per rendere il cancro sempre più curabile

Dal 1981 ad oggi AIRC ha raccolto donazioni per oltre 426 milioni di euro grazie ai lasciti testamentari: migliaia di persone così hanno garantito continuità ai migliori progetti di ricerca oncologica. «Aiutaci a cancellare il cancro. Lascia il segno», dicono Loretta Goggi, Remo Girone e Giorgio Scita

di Redazione

Sono più di trent’anni che Fondazione AIRC informa e sensibilizza l’opinione pubblica sull’importanza del lascito testamentario come strumento per sostenere il lavoro dei ricercatori impegnati a rendere il cancro sempre più curabile. Loretta Goggi, Remo Girone e il ricercatore dell’IFOM di Milano Giorgio Scita sono i portavoce del messaggio “Aiutaci a cancellare il cancro, lascia il segno” scelto da AIRC per sottolineare l’importanza di un gesto che guarda al futuro. Una scelta che ognuno di noi può fare, indipendentemente dall’entità del patrimonio, per costruire un mondo sempre più libero dal cancro.

«Dal 1981 ad oggi, grazie alla generosità di tantissime persone, abbiamo raccolto oltre 426 milioni di euro attraverso i lasciti testamentari, registrando una crescita dell’utilizzo di questo strumento», spiega Niccolò Contucci, Direttore Generale Fondazione AIRC. «Le campagne di sensibilizzazione e le testimonianze dei nostri ambasciatori hanno certamente contribuito a far conoscere il lascito e a trasmetterne il grande valore. I fondi ricevuti da AIRC si sono tradotti in sostegno concreto ai migliori progetti di ricerca sul cancro e per garantire i percorsi di crescita e formazione dei giovani talenti della ricerca oncologica».

Il cancro resta un‘emergenza a livello mondiale: ricercatori e medici non possono permettersi battute d’arresto. In Italia solo lo scorso anno sono stati diagnosticati 377.000 nuovi casi, più di mille al giorno. AIRC sostiene con continuità oltre 5mila ricercatori, al lavoro per sviluppare diagnosi sempre più precoci e trattamenti più efficaci e mirati per tutti i pazienti. Grazie anche a questo straordinario impegno, il nostro Paese si mantiene al vertice in Europa per numero di guarigioni: oggi ci sono quasi 3,6 milioni di italiani che hanno superato una diagnosi di cancro, con un incremento del 37% rispetto a 10 anni fa, e in molti casi hanno un’aspettativa di vita paragonabile a quella di chi non si è mai ammalato.

Il lascito testamentario contribuisce concretamente a sostenere questa sfida. Alcuni esempi recenti? La signora Marisa di Genova ha destinato 5 milioni del suo patrimonio a Fondazione AIRC. Ma se questo caso è eccezionale per l’importo della donazione, è altrettanto vero che il lascito sta entrando sempre di più nelle abitudini dei cittadini italiani: così ad esempio la signora Anna, della provincia di Bergamo, ha destinato a sei enti, tra cui Fondazione AIRC, le proprie posizioni bancarie pur tutelando come eredi gli otto nipoti, mentre la signora Italia di Vicenza ha assegnato ad AIRC 30mila euro.

«Io considero la decisione di un mio lascito a Fondazione AIRC come un ‘testamento spirituale’! Sono orgogliosa di poter assicurare a chiunque io ami, la possibilità di una vita più lunga e felice grazie al mio sostegno alla ricerca», racconta Loretta Goggi. Associa invece la sua scelta all’esperienza legata alla malattia Remo Girone: «Diversi anni fa mi sono curato da un tumore ed è così che ho capito quanto siano importanti i progressi della ricerca. Sono orgoglioso di poter dare il mio personale contributo a chi ha fatto tanto per me con un lascito ad AIRC». Ancora differenti le ragioni che hanno mosso Giorgio Scita: «Devo i risultati del mio lavoro alla generosità dei donatori… da ricercatore voglio ringraziare tutte le persone che continuano a sostenerci anche attraverso un gesto altruista come il lascito testamentario».

È possibile ricevere la Guida al testamento di Fondazione AIRC con indicazioni tecnico-giuridiche spiegate in modo chiaro ed esaustivo e informazioni pratiche sulle modalità di redazione del documento. Per saperne di più: airc.it/lasciti