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BenEssere un progetto nato in pandemia che proseguirà

Samantha Tedesco, pedagogista e Responsabile Programmi e Advocacy di Sos Villaggi dei Bambini, fa il punto su questo anno particolare vissuto dai bambini e dai ragazzi e sugli interventi messi in campo per tutelare la salute mentale e il benessere delle 800 persone (minori e famiglie) di cui l’organizzazione si prende cura

di Redazione

Si è chiuso da poco un anno particolare, che ha modificato la vita di tutti. In particolare, quella di bambini e ragazzi che si sono ritrovati a vivere restrizioni sociali che hanno comportato il forzato allontanamento da attività aggregative, sportive, di laboratorio e ludico-ricreative. Un anno nel quale Sos Villaggi dei Bambini ha fornito risposte efficaci e commisurate all'emergenza, grazie ad azioni concrete inserite nei Programmi Sos per il contenimento e la mitigazione del Covid-19. Un intervento volto a tutelare la salute mentale e il benessere delle 800 persone tra bambini, ragazzi e famiglie che vivono gravi momenti di disagio e delle quali l’organizzazione si prende cura.
A poco più di un anno dall’inizio dell’emergenza facciamo il punto con Samantha Tedesco, pedagogista e Responsabile Programmi e Advocacy di Sos Villaggi dei Bambini.

Quali sono state le misure di contenimento per la pandemia messe in atto da Sos Villaggi dei Bambini Italia?
Ci siamo subito messi in moto per garantire la tutela della salute di tutti i nostri ospiti e operatori dei Villaggi Sos attivando nell’immediato, in ogni struttura, specifici protocolli condivisi per il contenimento e la mitigazione del Covid-19, in linea con le direttive nazionali e locali. Le azioni messe in campo sono state diverse ed efficaci allo stesso tempo: abbiamo individuato dei luoghi dedicati a possibili quarantene, limitato allo stretto indispensabile la presenza di persone esterne alle strutture per evitare possibili contagi. Abbiamo abilitato delle specifiche attività per informare e rassicurare bambini e ragazzi, adattando la comunicazione alle diverse fasce d’età dei nostri ospiti, oltre che fornire sostegno psicologico alle famiglie del Programma di affido familiare interculturale di Torino, per supportarle contro lo stress da isolamento e convivenza prolungata. Siamo inoltre rimasti, e lo siamo tuttora, in contatto permanente con i servizi sociali e i servizi sanitari sul territorio per uniformare modalità d’intervento e condividere le informazioni essenziali.

La pandemia ha portato a cambiamenti di abitudini epocali, che possono aver intaccato il benessere psico-fisico dei bambini e ragazzi accolti. Come siete riusciti a far fronte alla situazione?
Sempre all’interno degli specifici protocolli elaborati per far fronte all’emergenza sanitaria, è stato dedicato ampio spazio alla cura del benessere psico-fisico e mentale dei bambini e dei ragazzi ospitati all’interno dei Villaggi Sos. Sono state promosse alcune azioni specialistiche di tipo individuale o anche di gruppo, con colloqui e percorsi personalizzati e la conseguente attivazione di laboratori di supporto psicosociale di gruppo come ad esempio il TeamUp. Da un anno a questa parte, le difficoltà legate al senso di incertezza scaturito dalle restrizioni sociali e dal cambiamento delle abitudini ha reso necessario dedicare un’attenzione costante alla stabilità psicologica dei più giovani.

È proprio alle future generazioni che è stato dedicato il vostro appello, lanciato in occasione della Giornata Mondiale della Salute.
Esatto, pensiamo che sia fondamentale tutelare e contribuire al miglioramento del benessere psicosociale dei giovani, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo. In questo senso, abbiamo sviluppato il progetto BenEssere, promosso da Sos Villaggi dei Bambini in prima battuta presso il Villaggio Sos di Ostuni, in provincia di Brindisi, e in prospettiva nelle altre realtà italiane di Sos Villaggi dei Bambini. Il progetto comunque guarda oltre, allargando l’aiuto e la cura a tutte le persone coinvolte all’interno dei Villaggi Sos: si tratta di interventi rivolti, contestualmente, sia allo staff educativo sia ai bambini e ragazzi accolti. La strategia scelta è quella dell’attivazione di un percorso di supervisione metodologica e psicologica che coinvolga le equipe di tutti i servizi del Villaggio Sos, compresa l’équipe di Direzione, da un lato; dall’altro lato la messa a disposizione di interventi , di supporto specialistico individuale, psicologico o psicoterapeutico a favore di bambini e ragazzi e, se necessario, l’attivazione di interventi di supporto psico-sociale di gruppo.