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Bollette sbagliate o piccole controversie? Ci pensa il volontariato

Grazie all’associazione Comunità Solidale è nata a San Leonardo la Camera di mediazione di quartiere, tra le prime in Italia. Si rivolge a chi non ha strumenti per dirimere le piccole dispute. Fa parte del progetto di rete Parma welfare che coinvolge vari soggetti locali tra cui il Csv Emilia

di Redazione

Di fronte a una multa ingiusta, per esempio, o ad una bolletta sbagliata, a una cartella esattoriale non corretta, a una piccola controversia condominiale, non tutti sanno a chi rivolgersi, mentre a volte basterebbe l’intervento minimo di un occhio esperto, per risolvere una questione prima che diventi più complessa.

Per superare questo tipo di problemi e aiutare chi è in difficoltà è nata a Parma, a San Leonardo, la Camera di mediazione di quartiere, una delle prime in Italia, in difesa dei più fragili, perché i loro diritti non vengano calpestati. Si rivolge a chi non ha strumenti economici e culturali per muoversi e che, nelle situazioni dove si sentono svantaggiati, rischiano di avere la peggio anche quando la ragione è dalla loro parte.

La Camera di mediazione è la strada più semplice e obbligata per provare ad arrivare alla risoluzione delle piccole dispute, prima di rivolgersi a un Tribunale. Un passaggio dove il mediatore, facilitando la comunicazione, aiuta le parti a raggiungere un accordo evitando di arrivare alle azioni giudiziarie che implicano tempi lunghissimi e costi che non tutti possono sostenere.

Fortemente voluta dall’Associazione Comunità Solidale, l’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Punto di Comunità San Leonardo che, a partire dal 6 maggio, ospiterà il servizio negli spazi di via San Leonardo 47, il giovedì e il sabato dalle 9 alle 13. È già possibile prendere un appuntamento scrivendo a mediazione@comunitasanleonardo.org o chiamando il numero 351.9446482.

Al San Leonardo il compito è affidato a Ciriaco Colella, ex Giudice di Pace Coordinatore ora in pensione, che opera in intesa con l’Organismo Giuriform, accreditato presso il Ministero di Giustizia. Al suo fianco, ci sono i volontari nel ruolo di segreteria.
«Quando ero giudice di pace, – dice Ciriaco Colella – vedevo tante persone che aspettavano ore nel corridoio. Se ne andavano contente dopo aver ricevuto anche solo dei piccoli consigli. Ora che non ho più impegni di lavoro, ho pensato di dedicare il mio tempo a questo, offrendo la mia competenza a titolo a titolo gratuito e volontario».

La Camera di mediazione di quartiere rientra tra i servizi messi a disposizione della comunità da Parma WelFare, un progetto di rete che vede coinvolti vari soggetti locali tra cui il Csv Emilia, il comune di Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria e Ausl di Parma, Consorzio Solidarietà Sociale e le organizzazioni sindacali Cisl e Uil.
Nello specifico, l’iniziativa fa parte dell’azione denominata “Non più soli”. In un contesto dove la crisi economica e le dinamiche sociali tendono a indebolire le relazioni e le reti di prossimità, Parma welFare fa tesoro di tutte le azioni e sperimentazioni portate avanti in questi anni in ambito sociale in risposta alle fragilità e vulnerabilità. Obiettivo del progetto è che ogni persona in situazione di difficoltà, trovi una rete di prossimità che la accompagni, la sostenga e la valorizzi, consentendole di mettere a disposizione della comunità le proprie risorse e capacità, in una logica di circolarità.


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