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Autismo, l’Intelligenza Artificiale in aiuto ai terapisti

Il Consorzio SiR (Solidarietà in Rete) ha avviato il progetto Connected Care per l’assistenza e l’accompagnamento dei bambini autistici tra i 2 e i 6 anni, una soluzione innovativa che si avvale della Computer Vision. Entro il mese di luglio la soluzione sarà testata ed affinata all’interno di 12 famiglie

di Redazione

È basata sull’Intelligenza Artificiale e, in particolare sulla Computer Vision la sperimentazione di un innovativo servizio di consulenza, ascolto ed assistenza ai bambini autistici fra i 2 ed i 6 anni e alle loro famiglie che – con il supporto del Bando regionale SI4.0 – il Consorzio – Solidarietà in Rete ha avviato nei primi mesi di quest’anno.

Il Consorzio SiR, dopo aver raccolto le istanze di supporto dei familiari, dopo i lunghi mesi di isolamento fisico dovuti alla Pandemia, ha lavorato, sin dall’avvio nel febbraio scorso del progetto Connected Care all’implementazione di un approccio innovativo per l’osservazione delle dinamiche di interazione dei bambini e la costruzione di percorsi di assistenza fortemente personalizzabili. Grazie al ricorso alle nuove tecnologie, reso possibile dalla collaborazione con realtà specializzate (ad esempio la startup pugliese Hero, specializzata nel campo dell’Artificial Intelligence), i terapisti sono in grado di attivare un canale di interazione virtuale con le famiglie per osservare le dinamiche e i comportamenti che i bambini adottano in ambiente domestico, in momenti clou della giornata, come quello dei pasti o del gioco. Mediante dei semplici dispositivi video mobili, infatti, i terapisti ricevono sessioni filmate dei bambini e metriche puntuali ed oggettive rispetto a:

  • la quantità di movimento corporeo espressa durante le fasi di osservazione,
  • la loro postura,
  • le modalità di interazione verbale,
  • il livello di attenzione mostrato nelle interazioni con i familiari o nell’utilizzo di determinati oggetti (ad esempio i giocattoli più utilizzati).

Entro il mese di luglio la soluzione sarà testata ed affinata all’interno di 12 famiglie che, avendo a disposizione i dispositivi (a titolo gratuito, per circa 4 settimane), potranno sperimentare delle modalità di interazione uniche con i terapisti, condividendo contenuti video, dati oggettivi ed, infine, un diario elettronico nel quale annotare ogni elemento utile per contestualizzare al meglio le dinamiche di interazione dei bambini.
L’insieme dei dati raccolti – spiega una nota del consorzio – consentirà di disegnare percorsi personalizzati, sulla base di riscontri oggettivi, con i quali, in tempo reale, intervenire sulle sfide quotidiane di ogni bambino e rafforzare la conoscenza e l’empowerment dei loro genitori. Attraverso l’aggregazione dei dati sarà possibile, nel lungo periodo, sostenere anche le attività di ricerca nel campo dell’autismo, ponendo, grazie alle nuove tecnologie, i bisogni, le ansie e le aspettative dei bambini al centro del percorso di assistenza.


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