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Sostenibilità sociale e ambientale

La cooperazione si mette in cammino

Al via i “Cammini Cooperativi”, alla scoperta dei tesori culturali e gastronomici dell’Italia promossi da Confcooperative Cultura Turismo Sport e Confcooperative Fedagripesca. Il progetto parte lungo le storiche Vie di Trentino, Toscana e Sicilia

di Redazione

Il nostro Paese è storicamente ricco di cammini e percorsi di cui la più nota è Via Francigena. Lungo i tracciati dei tanti cammini italiani ci sono cooperative turistiche e agroalimentari pronte a offrire percorsi ispirati ai principi e alle pratiche del turismo sostenibile e responsabile. La cooperazione – spiega un nota – si mette in cammino, e lo fa a piedi, per fare apprezzare al meglio, e al giusto ritmo, la ricchezza naturalistica, culturale e gastronomica del nostro Paese. Si parte con il Trentino, la Toscana e Sicilia a cui presto si aggiungeranno proposte per cammini in Puglia, Piemonte e altre regioni italiane.

Si tratta di un progetto pensato prima della pandemia e pronto a partire per intercettare la crescente domanda di un’offerta turistica più “riflessiva” che vuole apprezzare le tante risorse dei nostri territori. Le proposte della cooperazione riguarderanno alcuni tratti di Cammini già esistenti, con l’obiettivo di offrire i primi “pacchetti” per camminatori e rendere così sempre più fruibili questi percorsi.

«Il progetto “Cammini Cooperativi” parte dal presupposto che molte cooperative turistiche ed agroalimentari si trovano lungo i tracciati dei Cammini e condividono i principi e la pratica del turismo sostenibile e responsabile. La domanda turistica di cammini, pur essendo di nicchia, sta registrando una crescita costante negli ultimi anni e ben si sposa con l’offerta turistica cooperativa che è composta da Pmi, spesso collocate in aree interne» afferma Irene Bongiovanni, presidente di Confcooperative Cultura, Turismo Sport. «Anche il rilancio del settore turistico che lo Stato sta immaginando di realizzare, in parte con il Pnrr, richiama i cammini come uno degli ambiti sui quali sviluppare nuova offerta così come la Strategia per le Aree interne offre opportunità di sviluppo per le comunità secondo questa linea. Ci sono tutte le premesse per ritenere che il Progetto “Cammini Cooperativi” rappresenti un progetto strategico che possa generare nuove opportunità per la cooperazione esistente e porre le basi per lo sviluppo di nuova cooperazione».

Le fa eco Giorgio Mercuri, presidente di Confcooperative Fedagripesca «La sfida per le nostre cooperative agroalimentari deve essere quella di intercettare nuovi mercati, guardando a “contaminazioni” positive con i mondi del turismo, della cultura, dello spettacolo e dello sport. L’agricoltura e la pesca, soprattutto cooperative, possono puntare a nuovi processi di valorizzazione delle proprie produzioni: portare i tanti appassionati di cibo italiano a scoprire i luoghi, i territori, le aree interne, dove queste eccellenze enogastronomiche prendono vita»

L’inaugurazione del progetto vede al via Trentino, Sicilia e Toscana.
Questi alcuni dei percorsi proposti.

Trentino. La Via Romea Germanica, durata 4 ore, lunghezza 8,5 km
Il percorso in Valsugana prevede la partenza del percorso dall’Ufficio Informazioni di Levico Terme con arrivo al Colle delle Benne, con visita all’omonimo Forte della prima Guerra Mondiale. Si rientra poi lungo la strada dei Pescatori che costeggia tutto il Lago di Levico.

Sicilia. Il Cammino di Santa Rosalia, durata 4 ore, lunghezza 6 km
Si parte con la visita alla Chiesa Madre di Corleone per poi risalire al centro storico fino alla chiesetta del Malpasso che lambisce antiche e regie trazzere. Costeggiando le limpide acque del Torrente Corleone, dopo circa 5 km, il sentiero della Rocca dei Maschi conduce fino al colle del SS. Salvatore, dove si erge l’ex Monastero del XIII secolo, con il suo chiostro, carico di fascino e mistero e la chiesa. Terminata la visita, tra le strette strade e i caratteristici vicoletti, ai piedi dell’imponente roccione del Castello Sottano, dopo una visita della Chiesa di Sant’Agostino, viene proposta un'esperienza speciale che riporta l’eco di un tempo passato, di riti di passaggio e di costumi scomparsi, che vivono nei ricordi comunitari e nella cultura materiale, costituendone ancora il segno tangibile.

Toscana. La Via Matildica.
Si parte da Borgo a Mozzano, visita all'antica fortezza, Rocca, alla chiesa e alla copia autenticata della Sacra Sindone. Poi si scende a piedi verso il Borgo attraverso l'antica Via Matildica passando da Pieve di Cerreto si scende verso la Chiesa di San Jacopo con breve visita, ove è presente la Maddalena di Robbia, si prosegue verso il Ponte della Maddalena detto del Diavolo attraversando il Borgo storico il famoso quartiere Venezia. Il cammino si conclude con il ritorno alla Rocca.

In apertura foto da cooperazioneincammino.it


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