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Unire turismo e impatto: così Airbnb sperimenta il Community Fund

Si parte dalla Scozia, ma il modello della piattaforma di home-sharing è chiaro: il turismo sarà sempre più esperienziale e comunitario, per questo dovrà occuparsi anche delle sue ricadute locali, lasciando più di quanto prenda

di Marco Dotti

Per ogni prenotazione, Airbnb donerà 5 sterline. La piattaforma di home-sharing ha lanciato un fondo, il Community Fund, per "riequilibrare" l'impatto del turismo sulle località minori.

La sperimentazione parte da Edimburgo, in Scozia, dove di recente è stata sospesa la tassa per il turismo breve. Dal mese di agosto, il più affollato dell'anno per la città, Airbnb donerà le risorse ricavate da questa tassazione volontaria a progetti locali e organizzazioni comunitarie locali.

Amanda Cupples, general manager per il nord Europa di Airbnb, ha spiegato così la strategia: «Siamo determinati a fare la nostra parte per aiutare a riequilibrare il turismo in Scozia e per garantire che il ritorno dei viaggi sia sicuro, sostenibile e vantaggioso per tutti». L'Edinburgh Community Fund, prosegue Cupples, «metterà in evidenza come ogni soggiorno possa contribuire alla ripresa dalla pandemia, e si aggiungerà al denaro messo in circolo e guadagnato dagli host locali o speso dagli ospiti nella comunità».

Il problema degli affitti a breve termine resta sul campo, a Edimburgo come altrove, ma assume contorni diversi rispetto al pre-pandemia quando Airbnb veniva – non senza ragione – criticata per aver comportato un'alterazione dei prezzi degli immobili, causando una sorta di overturism. Oggi è visto più dai più come risorsa.

La pandemia ha cambiato le cose. Non solo Airbnb sta appoggiando piani provvisori del governo scozzese per introdurre una tassa di soggiorno attraverso un sistema di registrazione obbligatoria, provvedimento che dovrebbe evitare distorsioni e ricadute del mercato a breve su quello degli affitti a lungo termine, ma sta riorientando il proprio modello verso un community-based-tourism (come abbiamo raccontato nel numero di maggio di Vita, mentre all'impact abbiamo dedicato il numero di giugno).

Il CEO di Airbnb, Brian Chesky, ha già parlato di come i viaggiatori cercheranno di soggiornare in destinazioni più lontane e si metteranno a scegliere mete inusuali rispetto al modello-turistico dominante prima della pandemia. Il rapporto con le comunità diventa allora cruciale. Da qui, l'idea di creare un Community Fund e un sistema più integrato tra visitatori e host.


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