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Violenza sulle donne, quattro priorità per Istituzioni, Rete Antiviolenza e Terzo Settore

Evitare la vittimizzazione secondaria delle donne; intervenire in tempo e credere alle testimonianze delle donne; creare una comunicazione più strutturata e formata tra rete antiviolenza e assistenti sociali ed insistere con la formazione dei giudici e di tutti i protagonisti del percorso di uscita dalla violenza. Sono questi alcune delle priorità emerse dalle due giornate di confronto organizzate dalla Fondazione L’Albero della Vita Onlus insieme a Diana De Marchi.

di Sabina Pignataro

Il bilancio delle due giornate di incontri "Donne che fanno Rete" che si sono svolte il 29 e 30 giugno organizzate da Diana De Marchi, Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili del Comune di Milano insieme a Fondazione L’Albero della Vita Onlus, è ricco di rinnovate sinergie e, per la prima volta, di nuovi dialoghi aperti tra livelli formali e informali, tra Rete antiviolenza, realtà esterne alla Rete ed Istituzioni, che hanno rilevato le buone pratiche già attive nella città di Milano con modalità e competenze diverse, ma anche le diverse difficoltà sulle quali lavorare, in particolare sul tema dei minori e sul tema delle donne straniere.

Tutte queste diverse realtà esterne alla Rete che si occupano di contrasto alla violenza sulle donne chiedono di essere coinvolte dall’Amministrazione, perché sono sensori e sentinelle preziose sul territorio in grado di orientare, sostenere e favorire l’emersione dei casi e segnalarli ai centri antiviolenza.

In seguito al dialogo delle due giornate, l’obiettivo comune è di continuare a tenere aperto questo canale di confronto, pensando anche a momenti condivisi di informazione e formazione rispetto a come accogliere le donne, leggere i loro bisogni, e come e a chi fare le segnalazioni. All’incontro hanno anche partecipato gestori di comunità mamma-bambino già convenzionate con l’Amministrazione ed è emersa la proposta di specializzarsi con una certificazione di qualità che, all’interno degli enti accreditati, fornisca uno sguardo più attento e sensibile sulla violenza di genere. Questo lavoro di rete oltre a rafforzare un’informazione circolare e a cercare insieme soluzioni ed anche esperienze pilota, attingerà alle competenze e ai saperi della Rete antiviolenza per consulenze giuridico-legali e sostegni psicologici.

In particolare, il secondo giorno di incontro ha visto la Rete antiviolenza interfacciarsi con le altre Istituzioni coinvolte come il Tribunale dei minori, l’Ordine degli Avvocati e l’Ordine degli Psicologi, l’Ordine dei Medici oltre all’Ordine delle Ostetriche, la Magistratura, la Procura e le Forze di Polizia.

Le priorità da affrontare

Dal confronto tra queste istituzioni sono nate esigenze e priorità concrete da affrontare:

1) è importante evitare la vittimizzazione secondaria delle donne, è necessario intervenire in tempo e credere alle testimonianze delle donne. Inoltre si è osservato come sia essenziale applicare sempre la Convenzione di Istanbul quando c’è violenza e creare una comunicazione più strutturata e formata tra rete antiviolenza e assistenti sociali.

2) Risulta anche strategica la formazione dei giudici e di tutti i protagonisti del percorso di uscita dalla violenza, per avere gli strumenti necessari ad individuare l’interesse concreto delle donne e dei minori, senza pregiudizi.

3) È stato anche condiviso quanto sarebbe meglio non allontanare madri e bambini dal loro ambiente quotidiano, dalla rete sociale e familiare.

4) Altro elemento al quale porre rimedio è la presenza numericamente insufficiente degli assistenti sociali e la possibilità di implementare il servizio di pronto intervento. Altrettanto importante è risultata la figura dell’ostetrica anche per individuare situazioni di violenza con domande specifiche durante lo screening.

La Fondazione L’Albero della Vita Onlus si augura che questi incontri possano essere l’inizio di un percorso di scambio di esperienze tra tutte le realtà che si occupano di contrasto alla violenza di genere e di tutela dei minori, convinta che il lavoro di rete possa potenziare l’attività di ciascuno e che si possa operare insieme pur mantenendo le singole specificità.

Entrambe le giornate sono state accompagnate dalla presenza della Senatrice Valeria Valente, Presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio. Tra i partecipanti ricordiamo: il Magistrato Fabio Roia, Paola Bordone dell’Ordine degli avvocati, Laura Parolin Presidente dell’Ordine degli psicologici, Nadia Rovelli Presidente dell’Ordine delle Ostetriche, Alessandra Kustermann per SVSeD Policlinico, Manuela Ulivi Presidente della Casa di Accoglienza delle Donne maltrattate, Maria Teresa Zocchi Presidente Pari Opportunità dell’Ordine dei Medici, Marina Calloni dell’Università Bicocca, Francesca Garbarino per Cipm, Costanza Nardocci dell’ Università Statale e Letizia Mannella della Procura di Milano.

Si ringrazia per la presenza anche WeWorld, Save The Children, Asilo Mariuccia, ActionAid, Associazione Ebano, Progetto Aisha, Global Humanitaria, Associazione Gabbiano, Krav Maga, Pangea Onlus, Sole terre, Dress for success, Iusway, OPL, Ostetriche bgcrlomimb, Cadmi, La Grande Casa, Farsi Prossimo, Caritas, Centro Ambrosiano Solidarietà, La Strada, Fondazione Arché, Cooperativa Lotta contro l'emarginazione, Progetto Arca.



Foto in apertura di Priscilla Du Preez by Unsplash