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Si chiama “Ciao!” ed è l’interattività in alta qualità per le Rsa

Dopo il test pilota dello scorso anno in dieci strutture milanesi, Fondazione Amplifon lancia il secondo step dell’iniziativa che prevede l’installazione di sistemi interattivi di video connessione per creare un ponte virtuale tra gli anziani e la comunità. Sono 50 le residenze per anziani già coinvolte a livello nazionale, prossimo obiettivo 150 strutture entro 12 mesi

di Antonietta Nembri

Per rompere l’isolamento e mettersi in contatto con i propri cari a volte non basta un telefonino: schermi troppo piccoli e connessioni non sempre al top rischiano di far vivere esperienze frustranti, soprattutto agli anziani ospiti delle Rsa. Ed è qui che entra in campo la nuova iniziativa della Fondazione Amplifon onlus che nel corso della pandemia aveva già sperimentato in 10 Rsa dell’area milanese un primo progetto pilota EccoMi! (ne avevamo parlato qui). «In quell’occasione avevamo portato una video connessione altamente evoluta. Ci eravamo resi conto che per i grandi anziani che soffrono di ipoacusia e problemi di vista smartphone e tablet non riuscivano fornire una relazione emotiva a causa dei problemi di vista e udito e l’esperienza fatta ha dato dei risultati stupefacenti. I feedback degli anziani erano molto positivi, ci dicevano: “ho partecipato alla festa di mio nipote”, “alla cena di Natale”…» racconta Maria Cristina Ferradini, consigliere delegato di Fondazione Amplifon.

Con il progetto Ciao!, presentato oggi, lunedì 5 luglio, parte la fase due dell’iniziativa che prevede l’installazione – in una rete di residenze per anziani non profit in tutto il territorio nazionale, selezionate in collaborazione con Uneba (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale) – di sistemi interattivi di video-connessione di alta qualità e definizione (da 23”, 75” e 85” acquistati grazie al supporto di Samsung Electronics Italia) che rispondono direttamente alle esigenze e alle abitudini delle comunità di anziani ospiti delle diverse strutture, interrotte o sospese durante gli ultimi mesi di emergenza pandemica.
I sistemi di video-connessione – basati su tecnologie e servizi sviluppati in partnership con Cisco e Durante – saranno utilizzati anche per veicolare contenuti originali e ricreativi. Tra questi, per esempio, una serie di otto concerti di musica classica – concepiti e dedicati esclusivamente per le comunità di Rsa che partecipano al progetto – promossi in collaborazione con LaFil – Filarmonica di Milano (il primo già oggi da Casa Verdi) così come un programma di recupero della consapevolezza fisica attraverso due lezioni settimanali di ginnastica Yoga sviluppate da MondoYoga.


In alto un'iniziativa comunitaria agevolata dal maxi schermo a Casa Verdi a Milano


«Gli strumenti che mettiamo a disposizione», illustra Ferradini (nella foto), «permetteranno non solo comunicazioni one-to-one, ma anche la possibilità di realizzare iniziative comunitarie come la partecipazione alle messe, gruppi di preghiera, lettura giornali o incontri con volontari e scolaresche. Non si tratta solo di fornire maxischermi, ma soprattutto di dare la possibilità dell’interattività». Al momento Ciao! è presente in 50 strutture per anziani in tutta Italia, tra Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Marche, Puglia, Toscana, Veneto e Sicilia e sarà progressivamente esteso ad altre Rsa nazionali: a fine luglio saranno 60 per arrivare a 150 residenze coinvolte entro 12 mesi.

«Ciao! crea un ponte tecnologico per digitalizzare in maniera concreta le Rsa promuovendo un collegamento tra il loro interno e l’esterno grazie ad una tecnologia abilitante di altissima qualità», continua la consigliera delegata della Fondazione. «Grazie a questa strumentazione scuole, parrocchie, medici e anche tribunali entrano nella struttura e gli anziani possono dialogare, riconnettersi. Abbiamo visto che dando strumenti di alta qualità la tecnologia viene usata al meglio».
Un esempio, racconta Ferradini è il caso di una struttura sull’Appennino toscoemiliano «ci avevano raccontato di aver dovuto interrompere le udienze in Tribunale per l’accompagnamento o il tutoraggio. Con la strumentazione che abbiamo fornito hanno potuto fare le video-udienze: l’anziano vedeva e sentiva come il giudice. In questo modo si ottiene anche un secondo risultato: un recupero di tempo e anche di qualità di vita. Per portare l’anziano in tribunale per dieci minuti di udienza serviva l’ambulanza, un infermiere ora invece potevano risolvere tutto in videoconferenza».

L’iniziativa ha fatto anche da impulso per l’ammodernamento tecnologico rivela Ferradini «basti pensare che alcune strutture pur di avere questa strumentazione si sono fatte installare fibra e Wifi che prima non avevano. E poi viene fornita un’assistenza h 24, sette giorni su sette con un supporto da remoto». Una volta raggiunto l’obiettivo delle 150 strutture fornite di questi nuovi sistemi tecnologici l’idea, conclude Ferradini «è quella di capire l’evoluzione e il tipo di utilizzo che sarà fatto, ma siamo convinti di voler proseguire in questa direzione perché stiamo anticipando il futuro. Gli anziani oggi nelle Rsa non hanno una grande dimestichezza con le nuove tecnologie, ma stanno per arrivare i babyboomer (i nati tra il 1946 e il 1964) che invece sono tecnologici. Comunque abbiamo una certezza: questi sistemi di video connessione e le tecnologie interattive continueranno a essere usate sempre di più».

Il progetto è stato presentato nel pomeriggio nel corso di un evento online dall’Auditorium Amplifon. Da parte sua Susan Carol Holland, presidente della Fondazione sottolinea che «riportare le Rsa italiane al centro del dialogo intergenerazionale significa riconoscere negli ospiti di queste comunità una risorsa preziosa, un patrimonio umano di sensibilità e un riferimento sociale del quale avere cura».

«Partecipare al progetto Ciao! permette alle strutture per anziani non profit Uneba un doppio salto di qualità, sia nelle videocomunicazioni degli anziani con i propri cari – che diventano assai più simili a dialoghi faccia a faccia – sia nel rendere possibile incontri di gruppo a distanza dedicati ai nostri anziani, a partire dai concerti che terrà LaFil-Filarmonica di Milano», dichiara Franco Massi, presidente di Uneba nazionale che ha ringraziato Fondazione Amplifon e a tutti i partner del progetto «per avere scelto di schierarsi, assieme a noi, dalla parte degli anziani più fragili».
Oltre alla partnership con Uneba, Durante, Cisco, Samsung, LaFil-Filarmonica di Milano e MondoYoga, il progetto Ciao! vede anche la collaborazione di Fondazione Andreotti Brusone, costituita all’inizio del 2021 per il sostegno ai progetti di assistenza agli anziani, con una particolare attenzione alle iniziative volte a stimolare la socialità, a sostenere la vita a casa delle persone e a migliorare la qualità della vita e delle cure nelle case di riposo e residenze per anziani. Ambasciatrice del progetto è l’attrice Cristiana Capotondi.

Immagini fornite da Ufficio Stampa


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