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Nuovi bonus per tutti, Isee solo per l’assegno per figli

Debuttano in questi giorni il bonus terme e il bonus televisore, senza limiti di Isee. Per l'assegno per figli invece la partita dell'universalità è ancora tutta da giocare. «Facciamo i pauperisti solo quando si parla di famiglia», dice Gigi De Palo.

di Redazione

«L’incentivo per l’acquisto di servizi termali è rivolto a tutti i cittadini maggiorenni residenti in Italia, senza limiti di ISEE e senza limiti legati al nucleo familiare. Ciascun cittadino può usufruire di un solo bonus, per un solo acquisto, fino a un massimo di 200,00 euro»: eccolo qui l’ultimo arrivato dei bonus, con uno stanziamento complessivo previsto pari a 53 milioni di euro. L’ennesimo bonus senza limiti di reddito, come d’altronde è il bonus rottamazione tv per l’acquisto di televisori compatibili con i nuovi standard tecnologici di trasmissione del digitale terrestre, disponibile dal 23 agosto, o quello per il monopattino. La soglia Isee resta proprio solo quando si parla di assegno per figli. «La considerazione nasce spontanea», commenta con amarezza Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, «o facciamo i pauperisti solo quando si parla di famiglia oppure l’universalità prevista per l’assegno unico, come avviene negli altri Paesi europei, in Italia non esiste e ci saranno sempre figli di serie A con monopattini e televisore nuovi e figli di serie B che non vengono considerati una risorsa».

Prima di stanziare un altro bonus, «sarebbe il caso di fare una valutazione d’impatto di tutti i bonus a cui si accede senza ISEE per verificare che non ci sia uno spreco di risorse, che sarebbe un torto per le generazioni future». Ad ogni modo, «se oggi questi bonus sono sinonimo di ripartenza e voglia di ripresa, auspichiamo che altrettanto dal prossimo 1° gennaio 2022 l’assegno unico e universale possa essere fatto senza calcoli al ribasso. Non solo perché si tratta di una riforma strutturale per il Paese, ma anche perché l’economia non riparte dai bonus ma dalle nascite e dal mettere le famiglie nelle condizioni di spendere», conclude De Palo.​


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