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Il Terzo settore alla prova della pandemia

L'impatto del Covid-19 nel nuovo volume "La sfida pandemica per il terzo settore. L'impatto del Covid-19 in un'analisi quantitativa" della sociologa Irene Psaroudakis per la Collana curata dal Centro di Ricerca Maria Eletta Martini che oltrepassa la stereotipata riconduzione ad una generica "resilienza" del volontariato e mostra l’aumentata capacità di lavorare in rete

di Redazione

ll Terzo settore in Italia è stato colpito duramente dalla pandemia, ma la pandemia stessa l'ha messo alla prova e gli ha richiesto uno sforzo inedito per sostenere le comunità locali. Uno sforzo che ha avuto ed ha tutt'ora un costo enorme da sostenere e per questo il Terzo settore ha bisogno di essere riconosciuto e ascoltato. Un contributo importante alla comprensione delle dinamiche sociali in atto, che assume il punto di vista delle tante realtà da un anno e mezzo in prima fila per comprendere e rispondere ai bisogni delle fasce sociali più esposte alle situazioni di fragilità, arriva dal Centro di Ricerca Maria Eletta Martini.

Il Centro, nato alla fine del 2019 dalla sinergia fra la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e la Fondazione per la Coesione Sociale, ha voluto indagare da subito l'impatto del Covid-19 sul Terzo settore con un'indagine qualitativa -avviata in collaborazione con l'Università di Pisa – i cui risultati approfonditi sono contenuti nel volume "La sfida pandemica per il terzo settore. L'impatto del Covid-19 in un'analisi quantitativa" curato dalla sociologa Irene Psaroudakis.

L'indagine ha contato sulla collaborazione dei Centri di Servizio per il Volontariato (Cesvot, CSV Napoli, CSV Verona, CSV Vicenza, CSV Taranto e i coordinamenti CSVnet e CSVnet Lombardia), nonché della San Vincenzo de' Paoli. Ha coinvolto oltre cento associazioni di volontariato e di promozione sociale operanti in tutta Italia con approfondite interviste ai presidenti per raccontare ciò che hanno vissuto durante i primi mesi di emergenza e nel diffondersi successivo della seconda ondata, con uno sguardo rivolto anche alle prospettive di medio-lungo periodo.
«Emerge un quadro complesso – commenta l'autrice del volume – che ricostruisce il senso che le associazioni hanno attribuito all'organizzazione delle attività e ai servizi erogati localmente in risposta alle drammatiche circostanze, alla relazione con gli altri nodi della comunità, alle difficoltà incontrate e all'orientamento verso il futuro. Il Terzo settore ha svolto un ruolo di primo piano e l'eccezionalità dell'emergenza lo ha messo alla prova sugli aspetti più significativi della sua azione. È stato all'altezza della sfida, ma l'impatto che ha subito ha aperto ulteriori quesiti e criticità da leggere anche nel quadro della riforma legislativa ancora in via di compimento che lo coinvolge».

I risultati della ricerca

Il volume oltrepassa la stereotipata riconduzione ad una generica "resilienza" del volontariato e apre la riflessione alla complessità degli scenari futuri. I risultati dello studio dimostrano anche come la pandemia, pur nella sua negatività e drammaticità, abbia rappresentato un punto di svolta da cui il volontariato ha potuto trarre una serie di elementi per riorganizzarsi e affrontare diversamente e con più slancio dinamiche già in corso: l'emersione della povertà in molti contesti, la scarsa digitalizzazione di alcune aree e fasce sociali, l'ambiguità nel rapporto con gli enti pubblici, la carenza strutturale di strumenti operativi e il ricambio generazionale. Infine ha aumentato la capacità di lavorare in rete, un requisito che si mostra oggi più che mai necessario, sia fra le organizzazioni stesse, sia con gli altri soggetti del territorio, in particolare quelli pubblici.

Irene Psaroudakis svolge da anni attività didattica e di ricerca al Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa, e per altri enti pubblici e privati. È ricercatrice al Centro di ricerca Maria Eletta Martini. I suoi interessi scientifici sono rivolti principalmente ai processi di analisi dei dati – con particolare attenzione ai metodi qualitativi e alla Grounded Theory, all'applicazione della Social Network Analysis, e ai mixed-methods – e alla prospettiva teorica e metodologica dell'Interazionismo Simbolico. Dal 2009 si dedica allo studio teorico ed empirico del Terzo settore. Coordinatrice di numerose indagini scientifiche, è autrice di libri, contributi e articoli di carattere nazionale e internazionale.

Il volume fa parte della Collana "Ripensare il terzo settore" edita dalla Pisa University Press e diretta da Emanuele Rossi e Luca Gori della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. È scaricabile gratuitamente in pdf tramite open access o acquistabile in copia cartacea.

In apertura immagine by Simon from Pixabay


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