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Presentato il Programma di Procida Capitale italiana della Cultura 2022

150 eventi distribuiti in 330 giorni di programmazione: l’anno della nuova Capitale Italiana della Cultura inizia il 22 gennaio. Coinvolti 350 artisti di 45 Paesi differenti. Dimensione internazionale, co-creazione, inclusione ed ecosostenibilità le parole-chiave

di Redazione

Il programma di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 è suddiviso in 5 sezioni declinate con cinque verbi – Procida inventa, Procida ispira, Procida include, Procida impara, Procida innova – sotto un unico tema, La cultura non isola, ideato prima della pandemia e oggi più che mai attuale, che pone l’isola come luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Vengono sviluppate tre categorie di progetti: Progetti Faro, che favoriscono processi di trasformazione, rigenerazione e rivitalizzazione urbana; Progetti Ancora, che approfondiscono le eredità culturali, con un forte impulso dalla dimensione locale alla visibilità nazionale ed internazionale; Progetti Comunità, volti a promuovere, facilitare e costruire comunità solidali, capitale sociale e beni relazionali.

Prima isola scelta dal Ministero della Cultura, in virtù del suo progetto, nato con un percorso di co-creazione che ha coinvolto la cittadinanza e che è stato ritenuto capace di rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del paese, Procida – la più piccola tra le tre isole del golfo di Napoli – raccoglierà il testimone da Parma il 14 gennaio 2022 e inaugurerà il suo anno da capitale il 22 gennaio, con un evento di 8 ore che, ispirandosi alla suggestione dei miti del mare, partirà dalla terraferma, attraverserà il golfo di Napoli per giungere sull’isola, coinvolgendo la comunità isolana attraverso performance teatrali, parate e uno spettacolo pirotecnico.

La governance di Procida Capitale Italiana della Cultura vede insieme il Comune di Procida e la Regione Campania in un accordo di collaborazione, che si è tradotto nella creazione di una cabina di regia per il coordinamento, la realizzazione e il monitoraggio degli interventi.

“Con l'assegnazione del prestigioso riconoscimento – spiega il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – è stato premiato un progetto bellissimo, un programma di sviluppo – non solo locale – a base culturale e di valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale dell'isola e della Campania, a cui Regione e Comune hanno fortemente creduto”.

La Regione ha già programmato, per rendere realizzabile il progetto di Procida Capitale della Cultura 2022, lo stanziamento di 8.730.412,63 euro, cifra destinata allo sviluppo del programma culturale, alla realizzazione di interventi integrativi e complementari per la valorizzazione del patrimonio culturale campano e a opere infrastrutturali di rilievo, primo fra tutti il restauro e la riqualificazione di Palazzo d'Avalos. Inoltre, la Regione assicura il potenziamento dei trasporti via terra e via mare nonché dei servizi sanitari affinché il programma culturale si svolga in sicurezza, nel pieno rispetto delle regole anti-covid. Il Ministero della Cultura ha stanziato per Procida Capitale 1 milione di euro.

“Siamo orgogliosi di poter rappresentare l’Italia dei borghi e delle piccole isole, l’intero golfo di Napoli e la Campania, e lo faremo con un programma in grado di valorizzare la nostra identità e lasciare una profonda eredità culturale anche negli anni a venire”, sottolinea il sindaco di Procida, Dino Ambrosino.

“Procida 2022 non sarà una ‘Disneyland’ degli eventi culturali ma un importante acceleratore della crescita del territorio, in chiave sostenibile e nel pieno rispetto del suo paesaggio. – spiega Agostino Riitano, direttore di Procida 2022 – Ci siamo svincolati dagli schemi tradizionali di narrazione di un progetto culturale inteso come intrattenimento, piuttosto abbiamo raccontato i processi di innovazione sociale dando centralità alla vita urbana orientata dalla cultura. Siamo consapevoli di avere generato in questi mesi di duro lavoro un importante attrattore culturale: per questa ragione abbiamo lavorato per attuare una politica pubblica di sviluppo locale a base culturale e non un mero evento, seppur grande. Siamo stati protagonisti di una pagina epocale della storia delle politiche culturali nazionali, soprattutto ci siamo distinti per aver puntato su quattro principi chiari: responsabilità, non è sufficiente agire, è necessaria la consapevolezza delle ricadute; cooperazione, collante generativo di valori e scambi; economia del dono, dinamica circolare e sistematica del dare e ricevere; intelligenza collettiva, le opinioni differenti sono una forza. Procida 2022 lascerà un’importante eredità culturale materiale e immateriale all’isola, alla Campania e al Paese”.