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Il tempo di #GivingTuesday si avvicina

Martedì 30 novembre in quasi 80 Paesi del mondo si celebra un evento globale dedicato alla solidarietà e al dono. Asha Curran, tra i founder 10 anni fa dell'iniziativa osserva che lo scorso anno «le donazioni sono aumentate del 25% rispetto all'anno precedente. La gente ha donato nonostante la pandemia, anzi ha donato proprio per via della pandemia». Per Marco Cecchini, presidente di Aifr che organizza in Italia la manifestazione dal 2017 è «estremamente importante far crescere questo movimento in Italia perché porta una ricaduta su tutto il Terzo settore»

di Antonietta Nembri

Dopo il Black Friday, martedì 30 novembre si celebra il GivingTuesday, la giornata mondiale del dono. Quest’anno nell’ultimo giorno di novembre milioni di persone di tutto il mondo si mobilitano per celebrare la solidarietà e si attivano per supportare la propria causa. Nel nostro Paese siamo alla quinta edizione di un evento che viene promossi da Aifr, l’Associazione italiana di Fundraising.

Nato a New York nel 2012, viene celebrato tutti gli anni il martedì successivo al Thanksgiving ed è la risposta solidale al consumismo del Black Friday e del Cyber ​​Monday. Con gli anni da evento Usa è ben presto diventato mondiale e oggi sono circa 80 i Paesi del mondo che vi prendono parte. Per Asha Curran, Ceo di GivingTuesday la ragione per cui questa giornata è diventata virale risiede nel fatto che «la generosità è un valore universale. Non c'è persona o comunità al mondo che non ne sia toccata. Credo che questo sia uno dei motivi principali. Anche la natura collettiva di GivingTuesday è molto significativa. Tutti vogliamo sentirci parte di qualcosa di più grande di noi stessi, di qualcosa di positivo e pieno di speranza che condividiamo con persone di tutto il mondo, questa è un'esperienza particolarmente profonda e celebrativa».

Una formula vincente che al di là dell’incremento esponenziale dei Paesi aderenti non è cambiata più di tanto. «La crescita globale è stata straordinaria, ben oltre qualsiasi risultato avremmo potuto immaginare all'inizio. Nel secondo anno sono stati 6 Paesi che si sono fatti avanti per promuovere il movimento nelle proprie nazioni», racconta Curran (nella foto). «E ora, dopo 10 anni, sono 80 i Paesi con un movimento nazionale ufficiale. L'Italia è uno dei nostri più longevi, creativi e impegnati partner. E GivingTuesday è costruito e guidato in modo unico e locale in ogni Paese in cui esiste».

Abbiamo chiesto ad Asha Curran in che modo la pandemia abbia impattato sulla manifestazione e se abbia reso le persone più generose e consapevoli del fatto che “non ci si salva da soli”?
«La pandemia è stata interessante in termini di generosità. All'inizio dello scorso anno, il settore temeva che le donazioni sarebbero state colpite in modo negativo, soprattutto in considerazione delle tendenze al ribasso degli anni precedenti. In realtà, è successo il contrario. C'è stata un’esplosione di generosità tutto l'anno, sia dal punto di vista economico che di altri tipi. In occasione di GivingTuesday, le donazioni sono aumentate del 25% rispetto all'anno precedente» risponde Curran. Che aggiunge: «La gente ha donato nonostante la pandemia, anzi ha donato proprio per via della pandemia. Donare è un modo per alleviare l'ansia, per sapere che stiamo aiutando e che abbiamo la possibilità di agire per fare la differenza. In America abbiamo riscontrato che c’è una grande attenzione alla comunità, definita sia come luogo che come affiliazione con una causa, cultura o identità. Le reti di mutuo soccorso hanno sperimentato una crescita maggiore, dimostrando che molte donazioni stanno avvenendo al di fuori del settore non profit. Questo ci ha dato molto a cui pensare, e attualmente stiamo investendo molto del nostro tempo per comprendere il quadro completo della generosità: come viene dimostrata la generosità nelle vite e nelle comunità delle persone in tutto il mondo? In che modo le persone impiegano le proprie risorse – tempo, denaro, azioni quotidiane – per creare il mondo in cui vogliono vivere?».


I Paesi nel mondo che celebrano il GivingTuesday

L’obiettivo di GivingTuesday è rendere virale la generosità. Un invito a donare nel senso più ampio del termine, che si tratti di denaro, tempo, oggetti, ma anche di un sorriso o un semplice tweet. È una mobilitazione globale di solidarietà che incoraggia la cooperazione tra le persone e la pratica del dono.

Nel nostro Paese sono tante le Organizzazioni non profit e le persone che aderiscono alla celebrazione della giornata in Italia promuovendo azioni e progetti di solidarietà sul portale givingtuesday.it e attraverso social network con l’hashtag #GivingTuesday.
Dai laboratori nelle scuole contro l’hate speech e le fake news ai corsi di musica classica per i bambini del quartiere di Scampia a Napoli; dai programmi di ricerca per la sindrome di Angelman, una malattia genetica rara di origine neurologica, alle terapie del dolore in età pediatrica per garantire una migliore qualità di vita a piccoli pazienti; dall’assistenza ai rifugiati politici nel nostro Paese, alla costruzione di una terapia subintensiva presso l’ospedale di Kalongo, in Uganda; dalla lotta all'abbandono degli animali all’addestramento dei cani guida per i non vedenti: sono solo alcuni dei progetti che sono stati condivisi sul portale e che possono essere sostenuti.


«La giornata mondiale del dono è un’occasione straordinaria per unirci alle persone di tutto il mondo e diffondere insieme il seme della solidarietà», afferma il presidente Aifr, Marco Cecchini (nella foto) «è un’opportunità per educare e sensibilizzare al senso del dono e alla sua forza trasformativa. Perché imparando a donare, a dare a chi ha più bisogno, realizziamo il cambiamento. Perché la cultura della generosità è il contributo attraverso il quale plasmare il mondo in cui vogliamo vivere, noi e le generazioni future».

In Italia siamo alla quinta edizione, ma come nasce questo evento nel nostro Paese? «Seguiamo il GivingTuesday già dalle prima edizioni e da subito siamo stati affascinati dall’evento e dal suo potenziale» racconta Cecchini. «GivingTuesday è un evento, un movimento, ma anche un progetto sociale di sensibilizzazione a livello mondiale che ha come obiettivo promuovere la generosità e la pratica del dono. Un’iniziativa che non poteva non avere un attore anche nel nostro Paese: così ci siamo messi in contatto con i founder dell’iniziativa, Asha Curran e Henry Timms, abbiamo strutturato insieme un piano per lanciare e far crescere anche in Italia questo straordinario movimento». Per il presidente di Aifr, inoltre è «estremamente importante far crescere questo movimento in Italia perché porta una ricaduta su tutto il Terzo settore che proprio nel sostegno e nella cultura del dono cerca e trova la sua fonte principale di sostentamento. Dobbiamo far crescere la vocazione delle persone a donare con sistematicità e non solo mosse da emotività estemporanee e per ottenere questo obiettivo dobbiamo, in un sistema ormai globalizzato, uscire dai confini nazionali e condividere iniziative come queste a livello mondiale per ottenere risultati concreti».
Cecchini vede nel Giving Tuesday «un’iniziativa al servizio del non profit e il nostro obiettivo è promuovere il lavoro delle organizzazioni che tutti i giorni si attivano per rendere il mondo un posto migliore: in Aifr ci impegniamo tutto l’anno per raccontare le storie di volontari, di changemaker e le attività delle organizzazioni. Le connessioni e la collaborazione sono gli ingredienti essenziali e allo stesso tempo la forza del movimento GivingTuesday per questo motivo ringraziamo i nostri partner, i partecipanti, i volontari che compongono la nostra community e invitiamo tutti ad unirsi a questa grande ondata di generosità».

Dopo cinque anni quale partecipazione si registra in Italia a questo evento? «I dati che ci arrivano dal progetto di Data Commons GivingTuesday sono incoraggianti: il 14% della popolazione italiana online è a conoscenza dell’iniziativa e il 92% partecipa attivamente. Dal 2017 sono state oltre 600 le organizzazioni che hanno partecipato all’evento attraverso il portale; lo scorso anno sono state oltre mezzo milione le visualizzazioni e quest'anno – a una settimana dall'evento – abbiamo una crescita di presenze di circa il 20%».

Chiunque volesse dare il proprio contributo può collegarsi a givingtuesday.it/progetti, sfogliare le iniziative e sostenere il progetto preferito attraverso una donazione o un semplice voto. Anche quest’anno infatti torna il contest GivingTuesday, iniziativa che ha l’obiettivo di contribuire concretamente alla realizzazione delle iniziative solidali che partecipano all’evento.

Per tutti coloro che vogliono partecipare per promuovere il proprio progetto solidale, basta andare su givingtuesday.it/partecipa/ e caricare l’iniziativa.
La giornata vede il coinvolgimento di un grande network internazionale di partner. In particolare, in Italia l’evento è supportato da Fondazione Torino Wireless, myDonor®, PayPal e GoFundMe. Tanti gli Amici del Terzo Settore italiano (e non solo) che sono scesi in campo per promuovere la giornata.


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